La vendita, da parte della Provincia, dell'immobile di via Tornetta priverà la cittadinanza della ormai prestigiosa e preziosa sala S. Chiara, e priverà anche l'associazione P.S.Susanna dei locali dello storico circolo.
A P.S.Susanna non solo si ritrovano gli abitanti e gli ex residenti del quartiere, ma si è sviluppata nel tempo un'intensa attività culturale di ricerca e divulgazione sull'identità cittadina, che è stata anche raccolta in volumi importanti ed apprezzati.
Ora la Provincia, dopo tanto sbandierare la propria utilità ed importanza (messa seriamente in dubbio dalla nuova organizzazione dello Stato), si trova ad affrontare le conseguenze di una politica incapace di gestire le pur cospicue risorse di cui gode, e cerca di rifarsi vendendo i "gioielli di famiglia", tra cui appunto lo stabile di via Tornetta, con una applicazione della revisione della spessa tutta diretta contro la cultura (vedi villa Fidelia, ecc.).
L'Associazione Porta S. Susanna, nel protestare vivamente contro l'iniziativa, propone innanzitutto di"scorporare dalla vendita la parte dell'immobile che ospita la sede" e la sala S. Chiara, e inoltre di "valutare la possibilità di trasferire in via Tornetta una parte degli uffici provinciali che attualmente sono localizzati in sedi private prese in affitto".
Questa sarebbe davvero una buona applicazione della revisione di spesa, spostando le risoerse dallo spreco degli affitti alla rivitalizzazione di una parte importante del centro storico cittadino.
Aggiunge l'associazione: "Il fallimento (peraltro prevedibile) della prima gara d'asta per la vendita degli immobili, apre la strada a un ripensamento" su tutta la questione.
Su questi temi, l'associazione chiede anche l'intervento dell'amministrazione comunale, che gestisce la sala S. Chiara con effetti di grande valore aggregativo per le innumerevoli attività culturali che vi trovano spazio da parte di associazioni, gruppi, cori, movimenti, ecc.