LA PROVINCIA ''COLABRODO''
è necessario investire nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati
E’ di questi giorni la notizia che le province italiane rischiano di non poter sostenere le spese di riscaldamento degli edifici scolastici. Anche se l’annuncio ha tutto il sapore di una ripicca in risposta alla decisione governativa di ridurre le province italiane, mi sembra una buona occasione per richiamare l’attenzione sull’assoluta necessità di investire nella riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati, che ad oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, sono dei veri e propri “colabrodo termici”.
Scaldare un edificio male isolato comporta uno spreco che può raggiungere l’80% dei consumi energetici. Le provincie, invece di lamentarsi che ora “non hanno i soldi per pagare il riscaldamento delle scuole” avrebbero fatto bene ad investire i soldi pubblici nella riqualificazione energetica dei propri edifici, tra cui quelli scolastici.
L’immagine mostra una porzione dell’edificio della provincia di Perugia costruito di recente in via Palermo. L’immagine a destra è una “termografia” della stessa porzione rappresentata a sinistra in una fredda giornata invernale. La temperatura interna all’edificio è di 20 gradi C. Le zone in giallo arancio mostrano i cosiddetti “ponti di calore”, ossia zone male isolate che trasmettono calore dall’interno verso l’esterno.
E dire che già da 10 anni la direttiva europea 91/2002 ha introdotto precisi obiettivi in termini di rendimento energetico e l’obbligo della certificazione degli edifici nuovi (con le diverse classi di appartenenza, dalla A alla G) e nelle compravendite di quelle esistenti. Più recentemente il parlamento europeo, con la direttiva 31/2010, ha previsto una transizione radicale: da primo gennaio 2021 tutti i nuovi edifici, sia pubblici che privati, dovranno essere “neutrali” da un punto di vista energetico, ossia garantire prestazioni di rendimento dell’involucro tali da non aver bisogno di apporti per il riscaldamento e il raffrescamento oppure di soddisfarli attraverso le fonti rinnovabili. Peccato che una recente indagine ha mostrato che queste regole il più delle volte sono state disattese…
Lavorare in questo settore consentirebbe un rilancio nel settore edilizio che langue dopo lo scoppio della bolla speculativa
Roberto Pellegrino - Movimento Perugia Civica
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