Home >>
Finanziare progetti per avere città sostenibili?
Finanziare progetti per avere città sostenibili?
Alla Fiera delle Utopie Concrete si spiega come fare
Venerdi 2 novembre a C.di c. si spiega come fare
Ha preso il via mercoledì a Città di Castello, con un incontro sulla Economia verde, l'edizione 2012 della manifestazione fondata da Alexander Langer
Venerdì 2 novembre, a partire dalle 9.30 alla Sala degli Specchi del Circolo degli Illuminati di Piazza Matteotti, in programma un approfondito laboratorio dedicato alle strategie di intervento delle amministrazioni locali per perseguire politiche di sviluppo territoriale sostenibile
E' partita, mercoledì, con un articolato dibattito sullo stato di salute e le prospettive della Economia verde in Altotevere (e in Umbria), l'edizione 2012 della Fiera delle Utopie Concrete di Città di Castello. Tema centrale di quest'anno è, infatti, proprio il percorso “Verso un'economia verde ed equa”, da affrontare attraverso seminari e incontri, sempre con lo spirito “laico” e aperto al confronto che contraddistingue da vent'anni la Fiera. “La Economia verde è diventata un concetto programmatico chiave per una prospettiva di sviluppo capace di futuro – ha sottolineato nell'introduzione al seminario di mercoledì Karl-Ludwig Schibel, coordinatore della Fiera delle Utopie Concrete - uscendo dall’universo degli specialisti dell’economia ecologica e raggiungendo a pieno titolo il flusso generale del discorso politico. Ma non si tratta di appiccicare l’etichetta 'verde' a qualche processo produttivo, ma di un processo che coinvolge tutti i settori economici e tutte le dimensioni sociali”. Basso livello di emissioni di carbonio, uso razionale delle risorse e inclusione sociale: sono questi gli elementi che, in generale, possono considerarsi alla base di un'economia sostenibile. “In Umbria – ha sottolineato Bruno Bracalente, ordinario di Statistica economica alla Facoltà di Economia dell’Università di Perugia – Economia verde deve voler dire investire nel nostro modello insediativo e industriale, portando avanti un'idea di città intelligente alternativa e competitiva rispetto ai grandi centri urbani”. Esempi già esistenti, anche in Umbria? Quei borghi, ristrutturati e rimodernati, che ospitano aziende innovative che sfruttano al meglio le nuove tecnologie, per essere nel mercato al pari delle realtà che insistono nei grandi centri urbani e industriali.
Dopo la giornata inaugurale, la Fiera delle Utopie Concrete è proseguita venerdì 2 novembre, con un approfondito laboratorio dedicato alle strategie di intervento delle amministrazioni locali per perseguire politiche di sviluppo territoriale sostenibile. Paes, Piano di Azione per l'Energia Sostenibile, sarà la parola chiave della mattinata di lavori in programma a partire dalle 9.30, alla Sala degli Specchi del Circolo degli Illuminati di Piazza Matteotti, durante la quale si presenterà la programmazione finanziaria dell’Unione europea per il 2014-2020. Si discuterà della crescente necessità, per le amministrazioni “di prossimità”, di avanzare proposte di intervento organiche e realmente calibrate sulle esigenze del territorio. Ripensando la mobilità pubblica e privata, avanzando proposte innovative per la gestione dei rifiuti e l'illuminazione: in poche parole, andando a definire un quadro strategico per uno sviluppo territoriale intelligente. Attraverso un Piano che però necessita, oltre che di una buona progettazione, anche di altri meccanismi operativi, di cui il più prezioso è sicuramente quello delle fonti di finanziamento.
“Non solo per i progetti Città Intelligente, ma più in generale per gli investimenti nella trasformazione per un’economia e una società post-fossile, ci vogliono nuove strategie finanziarie all’interno delle quali il ruolo delle risorse pubbliche dovrà più che altro - spiega Lucio Caporizzi, Direttore Regionale Programmazione, innovazione e competitività dell’Umbria, che ne parlerà dettagliatamente al laboratorio del 2 novembre – essere finalizzato a compensare i fallimenti di mercato e quindi concentrarsi la dove le risorse private non raggiungono una soglia sufficiente o restano comunque ad un livello subottimale di investimento dal punto di vista sociale”.