La questione morale in Umbria
Insegnamenti di una crisi porofonda
In questi anni si sono avuti molti segnali che la crisi morale della classe politica umbra stava per avere il suo epilogo: infinite le indagini giudiziarie, gli scandali e le voci ricorrenti di coinvolgimenti eccellenti rimasti tuttavia ai cosiddetti livelli bassi. Tuttavia dalle crisi, anche le più violente, può nascere il cambiamento, e quella profonda che sta vivendo il centrosinistra potrebbe portare a grandi cambiamenti utili per il futuro della nostra regione se prevarrà la parte sana, che attualmente è minoritaria, del ceto dirigente dei partiti. La crisi politica nasce a causa della longevità degli ex dirigenti Pci traghettati nel Pd ed in Rifondazione ed ora, con un trasformismo dei più abietti, anche in Idv. Questo ciarpame, sparso per tutta Italia e sopravvissuto all’ondata rigeneratrice di ‘mani pulite’, a quanto sembra di capire non ha più coperture di sorta né nella magistratura né nella società civile che votava centrosinistra, ed è un bene. Resta il baluardo umbro, una specie di fort apache duro a morire perché fortemente simbiotico con la massoneria locale ed il sempre più debole tessuto economico finanziario, ma non tarderà molto a cadere e solo allora le nuove energie ed una nuova classe dirigente potranno emergere. Quindi ben venga da parte del Pd, come auspicato da Veltroni, un ripensamento sulla falsa partenza di questo partito che ha pensato di costruire su fondamenta marce, su una classe politica logora che ha avuto ed ha come suo credo il voto di scambio, l’elargizione di favoritismi, l’uso della cosa pubblica per interessie personale e la conservazione dello status quo ad ogni costo. Alle prossime amministrative tuttavia se il Pd riproporrà ancora una volta le stesse facce, gli stessi artefici del mancato rinnovamento o peggio gli autori dello sfascio morale, economico e sociale e che hanno il loro fortilizio a Palazzo Cesaroni la speranza di rinnovamento e di una nuova primavera per l’Umbria diventerà una chimera. La frana morale che sta sconvolgendo la Campania come l’Abruzzo, la Toscana come la Liguria sta ad indicare che presto travolgerà l’Umbria e l’unico antidoto è rompere con il passato; sta ora a tutti noi chiudere un’epoca più che trentennale il cui bilancio è tutt’altro che positivo.
Direttivo Umbria dei Valori
GIOVEDI’ 18 DICEMBRE 2008
Alberto Laganà
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