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Che fine fa l'Ikea di S.Martino in Campo?
Nel piano triennale di investimenti di Ikea in Italia il magazzino di Perugia non c'è. Nessun riferimento a San Martino in campo nell'incontro con i giornalisti dall'amministratore delegato per l'Italia

Riprendiamo questo articolo, pubblicato il 5 ottobre dal Corriere dell'Umbria, per rilanciarlo: ci sembra infatti che sia eccessivo il silenzio su un fatto che, se confermato, sarebbe la riprova di quanto siano fondati e aderenti alla realtà gli argomenti che noi (con alcune associazioni ambientaliste) stiamo ripetendo e che sembravamo "predicare nel deserto":

Ikea a San Martino in Campo: un miraggio

Nel piano triennale di investimenti di Ikea in Italia il magazzino di Perugia non c'è. La notizia è ufficiale e arriva dall'amministratore delegato - per l'Italia - della multinazionale svedese del mobile, Lars Pettersson. Quattro punti vendita di prossima apertura spesa da 400 milioni: si realizzeranno a Pisa. Verona, Roma (zona Pescaccio sull'Aurelia e sarebbe il terzo capitolino) e Cerro Maggiore (in Lombardia). Nessun riferimento a San Martino in campo nell'incontro con i giornalisti l'altro ieri in cui sono stati forniti dati, annunciati progetti a breve e lungo termine.

Su Perugia zero. Neanche una parola. Nemmeno dopo il triennio. Pettersson si è dilungato sul calo complessivo di fatturato (del 2,6%) e riferendosi in particolare ma non in via esclusiva al progetto del Pescaccio - dove sono spuntati ritardi inopinati - ha attaccato duro sul fatto che la burocrazia in Italia ha tempi doppi rispetto agli altri paesi. E questo è un freno ad investire. Qui anche se non è stato citato il caso Perugia c'entra di diritto. Anni e anni di attesa, l'avvio dell'iter e lo stop con 17 prescrizioni, dopodiché dodici mesi di silenzio totale. É vero che sta alla spa replicare alle richieste di modifica del progetto, ma la pastoia è bella che servita.

Quella di Ikea sembra una scelta strategica, dettata in parte dalle lungaggini di cui sopra. C'è però anche un altro problema irrisolto: la porzione di terreno di 5mila metri quadrati che servirebbe per completare il puzzle, ossia l'appezzamento dove edificare i capannoni, che la proprietaria, sammartinese, non vuole vendere. 0 meglio, avrebbe chiesto una cifra record: 4,5 milioni circa. Lei è ha sempre rialzato il prezzo e la trattativa va avanti da anni. Non si è mai sbloccata. Senza quella rata di terreno sarebbe impossibile delineare il progetto Ikea così come è stato presentato. Da Palazzo dei Priori nessun commento. Se non poche parole.

"Si vedrà spiega l'assessore all'Urbanistica Valeria Cardinali - per adesso non ci è stato comunicato niente, a metà ottobre è stato fissato un incontro con i delegati Ikea. Aspettiamo."
Delle previsioni di Petersson e delle dichiarazioni rilasciate dall'Ad a mezzo stampa se ne è parlato anche in giunta. Senza però che nulla sia stato verbalizzato.
Corriere dell'Umbria Venerdì 5 Ottobre 2012




Inserito giovedì 18 ottobre 2012


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Commenti

Nome: Cesare
Commento: Se fosse come immagina Vanni sarebbe una comica tutta perugina.

Nome: Vanni
Commento: Andrà a finire che l'Ikea sparisce e rimangono capannoni e palazzi?

Nome: Franz
Commento: Gli amministratori pubblici stanno nascondendo qualcosa. Un quotidiano locale, proprio questa settimana, ha scritto che l'incontro tra amministrazione pubblica e l'a.d. di Ikea si sarebbe svolto questa settimana. Visto che siamo a giovedì sera penso che l'incontro c'è già stato. E penso che presto verrà collocato il cartello di inizio lavori. Questo farà felice la volpe di Marsciano, qualche lupo del comune e qualche cannibale della provincia. Non felici saranno i residenti della zona che avranno un'intenso traffico leggero e pesante sette giorni su sette.

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