22/12/2024
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Biomasse/Biogas: Lettera aperta ai sindaci dell’Umbria
i cittadini chiedono solo di preservare la salubrità ambientale e le tipicità umbre da attacchi speculativi che nulla hanno a che fare con "l'economia verde"

Cari signori Sindaci della regione Umbria, dato che avete sottoscritto il recente comunicato stampa ANCI, in cui dite di “sostenere pienamente la politica regionale sulle energie rinnovabili, riconoscendo l’impegno della Regione nel rispettare le normative europee e nazionali per raggiungere gli obiettivi 2020” riteniamo che conosciate perfettamente sia la "Strategia regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili" (pubblicato nel bollettino Ufficiale della Regione Umbria 5-8-2011) che il "PAN" (Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili dell’Italia, attuazione della direttiva 2009/28/CE), nonché il loro stato di attuazione.

Diamo per scontato che conosciate nel dettaglio gli obiettivi dei due fondamentali documenti, ma siccome questa è una lettera aperta, riportiamo per chi non fosse del settore alcuni dati che riteniamo abbastanza importanti:

1) la strategia regionale prevede di raggiungere nel 2013 una produzione elettrica da biomasse di 70GWh, di cui 35GWh da biogas di discarica (impianti già esistenti), il resto, circa 21.6GWh, con UN SOLO IMPIANTO A BIOMASSE DA 3MW (paragrafo 5.4.5., pag. 60).

2) per quanto riguarda il PAN certamente saprete che “Obiettivo primario per l’Italia è, quindi, quello di profondere uno straordinario impegno per l’incremento dell’efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia” (pag. 4 del PAN). Purtroppo nel settore dell’efficienza energetica degli edifici l’Italia è inadempiente tanto da farci rischiare una condanna alla Corte di Giustizia Europea (la Repubblica 26/04/2012).

3) Per quanto riguarda lo stato di avanzamento del PAN, nel solo settore elettrico da fonte rinnovabile, saprete certamente che l’Italia è in forte anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2020 (fonte DM “rinnovabili-elettriche” del 6/7/2012, pag .3) L’Umbria in particolare, già al 2010 era al 26.9%, a fronte di un obiettivo nazionale del 26.4% al 2020 (dati consultabili presso il sito GSE-SIMERI), figuriamoci che percentuale avremo oggi, con la proliferazione di impianti fotovoltaici che c’è stata in questi ultimi due anni!

4) La Regione ha posto gli obiettivi regionali al 2020 di consumi energetici da fonte rinnovabile al 17-22%  rispetto al consumo finale lordo ma non li ha ancora adeguati ai dettami del successivo decreto “burden sharing” che ha fissato per l’Umbria l’obiettivo meno ambizioso del 13.7% .

Quindi, cari sindaci, potete respingere a occhi chiusi le numerose richieste di autorizzazioni per impianti a biomassa/biogas: per essere nel pieno rispetto sia delle leggi regionali che del PAN ne basta uno solo da 3 MW per tutta l’Umbria (che già c’è), e fino al 2020 siete a posto con la coscienza.
Potrete evitare così di dover prendere scomode posizioni di fronte ai numerosi cittadini che chiedono solo di preservare la salubrità ambientale e le tipicità umbre da attacchi speculativi che nulla hanno a che fare con la “green economy”.
Se volete compiere una azione politica che abbia una ricaduta positiva sia sull’ambiente che su tutta la popolazione, premete gli organi regionali affinché devolvano maggiori incentivi alla riqualificazione energetica degli edifici, settore che ridarebbe respiro ai lavoratori nel settore edile per diversi decenni. Di energia elettrica da fonte rinnovabile per ora ne abbiamo già troppa!



Coordinamento Regionale Umbro Rifiuti Zero

Inserito domenica 14 ottobre 2012


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Commenti

Nome: anna rita
Commento: DOMANDA: Tra tutti questi esperti c'è qualcuno che mi sa dire se, in caso di risarcimento danni in seguito ad esondazioni/alluvioni, le coltivazioni dedicate agli impianti a biomasse hanno diritto al risarcimento? Qualcuno mi sa rispondere? Sulla questione impianti non mi esprimo, ricordo soltanto che il primo comitato contro la Maxistalla/impianto biomasse-gas di S. Martino In Campo è stato affiancato dal Circolo Legambiente di Perugia di cui ero presidente... e che poi per questa ed altre ragioni è stato epurato dal nazional/regionale. Anna Rita

Nome: Davide
Commento: L'efficenza energetica del fotovoltaico attuale va dal 15 al 18%. L'efficenza energetica delle biomasse non raggiunge 1%. Il fotovoltaico o l'eolico non ha emissioni, le biomasse emettono PM10 e PM2,5 dannosi per la salute dell'uomo. Inoltre le emissioni sono maggiori del metano. Il futuro non sono nuove centrali ma risparmio energetico e sostituzione delle centrali inquinanti a petrolio con quelle solari a concentrazione. Basta con questi impianti che bruciano un qualsiasi combustibile.

Nome: rosaria rosignoli
Commento: Gentile sig. Barcaioli, si può commentare un articolo esprimendo il proprio pensiero senza attaccare le persone che la pensano diversamente. Vorrei soltanto porle una domanda da "non esperta". Cosa ci guadagnamo a sottrarre migliaia di ettari di terra (alimentazione umana e animale) che dovremo comunque lavorare con mezzi e attrezzi che utilizzano combustibili fossili? Non sarebbe meglio cercare soluzioni che ci consentiranno (quando l'homo petroliferus si sarà estinto) di alimentarci e di SOPRAVVIVERE? crede veramente che sia il biogas la salvezza dell'umanità? o solo l'ennesimo modo per accaparrare "quattrini pubblici"?

Nome: Raimondo Mantovani
Commento: pREVENIRE MEGLIO CHE CURARE. NON CERTO CON IL PROGRAMMA DELLE REGIONI COMPRESA LA REGIONE UMBRIA CHE SINTETIZZO COME SEGUE:: dare milioni di Euro ricavati dalle bollette dell'Enel pagate dai cittadini ( 7 % ) per creare Centrali a Biogas o Biomasse, di dubbissima ecologicità, così si sottrae territorio alle coltivazioni alimentari per coltivare Mais per poi macerarlo, fare il Gas per poi creare energia elettrica per riscaldare edifici pubblici e privati, che essendo colabrodi fanno uscire il calore dal tetto, dalle pareti e dalle finestre, soddisfacendo gli interessi degli speculatori. BRAVIIIII !!!! APPLAUSI !!!! Ma perchè, invece di questa stupidità, non si organizza una politica di incentivi per il recupero energetico di edifici, sempre sotto il controllo per evitare speculazioni ? Così potrebbero avere benefici i professionisti progettisti, le piccole imprese edili, gli artigiani elettricisti e idraulici, i falegnami, i cartongessisti, i pittori ecc.ecc e perciò i cittadini...isolando con prodotti naturali di canapa o fibra di legno, USANDO LA CALCE E NON IL CEMENTO CHE E' PIENO DI SCORIE, ...pitturando con calce ed altri prodotti naturali.......... QUESTO NON SI PUO FARE PERCHè FORSE A GUADAGNARE DEGLI INCENTIVI NON SAREBBERO GLI SPECULATORI, AMICI DEGLI AMICI MA SAREBBERO LE PICCOLE MEDIE IMPRESE ED I CITTADINI ONESTI CHE PAGANO LE TASSE? pER IL RESTO MI TROVO DACCORDO CON ROBERTO PELLEGRINO E LA LETTERA APERTA AI SINDACI.

Nome: Roberto Pellegrino
Commento: Caro Fabio Barcaioli, prima di tutto mi pare che non sai leggere: nessuno qui ha tirato in ballo eolico, fotovoltaico e idroelettrico. Inoltre dato che ti proclami "vero" esperto e fai parte del direttivo regionale di Legambiente Umbria, ti sottopongo alcune semplici domande: 1) Quale percentuale dell’energia che il sole irradia alle nostre latitudini in un anno su un ettaro di terreno agricolo coltivato in doppia coltura a mais viene convertita in energia elettrica attraverso la filiera del biogas. 2) Quanto è il valore EROEI di impianti a biogas che producono energia elettrica da deiezioni animali, scarti e residui agricoli. 3) Quanto è il valore EROEI di impianti a biogas che producono energia elettrica esclusivamente o prevalentemente (più dell’80%) di biomasse appositamente prodotte come mais, e triticale 4) Quanti impianti a biogas sono attivi in Germania, in quale percentuale contribuiscono alla produzione elettrica rinnovabile e totale tedesca e la percentuale di SAU destinata alle colture energetiche. 5) Quando si prevede che entrerà in funzione la smart-grid Italiana (giorni, mesi, anni?) 6) Quante centrali a biogas da 300KW sarebbero necessarie per alimentare a biometano il 10% dell’attuale parco veicolare italiano? 7) Quante centrali a biogas da 300KW sarebbero necessarie per riscaldare le case di un paese di 1000 abitanti. 8) Quante centrali a biogas da 300KW sarebbero necessari per soddisfare il 10% dell’attuale fabbisogno elettrico italiano 9) Quanti ettari di superficie sono necessari alla latitudine italiana per produrre la potenza di 1MW con pannelli fotovoltaici convenzionali 10) Quanti ettari di terreno devono essere coltivati a Mais per alimentare una centrale a biogas da 1MWe 11) Quanto è il ricavato netto dalla coltivazione di un ettaro di terreno coltivato per ricavare mangime e quanto è il ricavato netto dalla coltivazione di un ettaro di terreno dedicato alle colture energetiche con produzione di biogas e vendita dell’energia elettrica al GSE (con l’attuale regime tariffario). 12) Quanti mc di acqua occorrono per irrigare un ettaro di terreno coltivato (in doppia coltura) a mais destinato al biogas 13) Quanti addetti richiede la gestione di un impianto a biogas da 300KW oppure uno da 1MW Un affettuoso saluto. Roberto Pellegrino

Nome: Barcaioli Fabio
Commento: Finché non riesci a capire che il 20-20-20 sono obbiettivi minimi e che l'80% dell'energia viene prodotta da petrolio e carbone e' difficile vederti come un "esperto"! Il metano viene importato con i gasdotti... Va bene così o vogliamo uscire dalla dipendenza dal fossile al 100%? Le rinnovabile (eolico, biogas, fotovoltaico, idroelettrico) devono essere fatte bene e denunciare gli abusi, no combattute come fossero il male assoluto.

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