Biomasse/Biogas: Lettera aperta ai sindaci dell’Umbria
i cittadini chiedono solo di preservare la salubrità ambientale e le tipicità umbre da attacchi speculativi che nulla hanno a che fare con "l'economia verde"
Cari signori Sindaci della regione Umbria, dato che avete sottoscritto il recente comunicato stampa ANCI, in cui dite di “sostenere pienamente la politica regionale sulle energie rinnovabili, riconoscendo l’impegno della Regione nel rispettare le normative europee e nazionali per raggiungere gli obiettivi 2020” riteniamo che conosciate perfettamente sia la "Strategia regionale per la produzione di energia da fonti rinnovabili" (pubblicato nel bollettino Ufficiale della Regione Umbria 5-8-2011) che il "PAN" (Piano di Azione Nazionale per le energie rinnovabili dell’Italia, attuazione della direttiva 2009/28/CE), nonché il loro stato di attuazione.
Diamo per scontato che conosciate nel dettaglio gli obiettivi dei due fondamentali documenti, ma siccome questa è una lettera aperta, riportiamo per chi non fosse del settore alcuni dati che riteniamo abbastanza importanti:
1) la strategia regionale prevede di raggiungere nel 2013 una produzione elettrica da biomasse di 70GWh, di cui 35GWh da biogas di discarica (impianti già esistenti), il resto, circa 21.6GWh, con UN SOLO IMPIANTO A BIOMASSE DA 3MW (paragrafo 5.4.5., pag. 60).
2) per quanto riguarda il PAN certamente saprete che “Obiettivo primario per l’Italia è, quindi, quello di profondere uno straordinario impegno per l’incremento dell’efficienza energetica e la riduzione dei consumi di energia” (pag. 4 del PAN). Purtroppo nel settore dell’efficienza energetica degli edifici l’Italia è inadempiente tanto da farci rischiare una condanna alla Corte di Giustizia Europea (la Repubblica 26/04/2012).
3) Per quanto riguarda lo stato di avanzamento del PAN, nel solo settore elettrico da fonte rinnovabile, saprete certamente che l’Italia è in forte anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2020 (fonte DM “rinnovabili-elettriche” del 6/7/2012, pag .3) L’Umbria in particolare, già al 2010 era al 26.9%, a fronte di un obiettivo nazionale del 26.4% al 2020 (dati consultabili presso il sito GSE-SIMERI), figuriamoci che percentuale avremo oggi, con la proliferazione di impianti fotovoltaici che c’è stata in questi ultimi due anni!
4) La Regione ha posto gli obiettivi regionali al 2020 di consumi energetici da fonte rinnovabile al 17-22% rispetto al consumo finale lordo ma non li ha ancora adeguati ai dettami del successivo decreto “burden sharing” che ha fissato per l’Umbria l’obiettivo meno ambizioso del 13.7% .
Quindi, cari sindaci, potete respingere a occhi chiusi le numerose richieste di autorizzazioni per impianti a biomassa/biogas: per essere nel pieno rispetto sia delle leggi regionali che del PAN ne basta uno solo da 3 MW per tutta l’Umbria (che già c’è), e fino al 2020 siete a posto con la coscienza. Potrete evitare così di dover prendere scomode posizioni di fronte ai numerosi cittadini che chiedono solo di preservare la salubrità ambientale e le tipicità umbre da attacchi speculativi che nulla hanno a che fare con la “green economy”. Se volete compiere una azione politica che abbia una ricaduta positiva sia sull’ambiente che su tutta la popolazione, premete gli organi regionali affinché devolvano maggiori incentivi alla riqualificazione energetica degli edifici, settore che ridarebbe respiro ai lavoratori nel settore edile per diversi decenni. Di energia elettrica da fonte rinnovabile per ora ne abbiamo già troppa!
Coordinamento Regionale Umbro Rifiuti Zero
|