Il Comitato contro la puzza
E' nato da una assemblea sui problemi connessi con l’attività di una azienda di Villa Pitignano e che coinvolge anche Ponte Felcino e Bosco
Finalmente nasce un Comitato di Cittadini che si doterà di Statuto e organi rappresentativi e quindi diventare un soggetto giuridico vero e proprio per poter svolgere in piena libertà e autonomia la funzione di informazione, approfondimento, controllo e sollecitazione alle Istituzioni: Comune, Provincia, Regione, Arpa.
E’ questa la decisione scaturita al termine di una seria ed impegnata assemblea sui problemi connessi con l’attività di una azienda ubicata al centro del paese di Villa Pitignano e che coinvolge direttamente anche i paesi di Ponte Felcino e Bosco. Nel corso dell’incontro si sono susseguite numerose testimonianze sulla situazione reale che i cittadini stanno vivendo con preoccupazione ormai da circa 9/10 anni:
a) una orrenda “puzza” che persiste per giorni e impedisce addirittura di aprire le finestre, considerando anche la vicinanza della scuola materna ed elementare oltre al nuovo “percorso verde” che gira intorno all’impianto
b) dalla superficie impegnata dalle lavorazioni fuoriesce un liquido scuro che si immette direttamente nelle acque del fiume Tevere essendo l’impianto molto vicino alla sponda dello stesso;
c) preoccupazione per le falde acquifere profonde e per i numerosi pozzi che sono nella zona;
d) la pericolosità di un traffico pesante per i numerosi autotreni che attraversano i centri abitati di Villa Pitignano e Ponte Felcino ed allarme perché di notte arrivano mezzi di trasporto da Paesi europei.
Un po’ di storia
Direttamente dal sito dell’azienda apprendiamo che questa“ (…) nasce nel 1987 esercitando l’attività di produzione di humus per la florovivaistica e per l’agricoltura, commercio all’ingrosso di materiali per l’arredo di viali e giardini. Per la produzione di humus l’organizzazione dispone di un impianto di compostaggio nel quale vengono trattati rifiuti non pericolosi. L’impianto si trova ubicato nel Comune di Perugia, località Villa Pitignano. L’area totale destinata all’impianto di compostaggio è di circa 6760 mq. Per lo svolgimento delle suddette attività, l’impianto (già autorizzato ai sensi degli artt. 31 e 33 del D. Lgs. 22/97 e s.m.i., all’albo provinciale delle imprese che effettuano attività di recupero con il numero 160/98) risulta a tutt’oggi autorizzato ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i., art. 208, con Determinazione Dirigenziale n. 12291 del 14/12/2006. Tale autorizzazione (…) è stata volturata con Determinazione Dirigenziale n. 2785 del 07/04/2011. “ Il prodotto finito “Terriccio” è la miscela risultante dalla decomposizione “Humus” umificazione di un mix di materie organiche naturali (come ad esempio residui di potatura vegetale, letami animali, scarti da giardinaggio come foglie ed erba sfalciata). Prodotto finito utile che apporta importanti macro/micro sostanze nutritive catalizzanti alla pianta vegetale: quali Carbonio, Azoto, ecc…, che crea un ambiente ideale per la radicazione grazie alla struttura fisico-chimica equilibrata. Le macchine all’opera nello stabilimento sono 3 pale gommate addette alla movimentazione e al carico del materiale sfuso nei macchinari di lavorazione/produzione: tramogge, vagli rotanti di selezionatura e miscelazione.
Nel corso dell’assemblea è stato denunciato il comportamento a dir poco scorretto tenuto da vari rappresentanti delle Istituzioni. Quando queste dovrebbero tutelare la salute pubblica e di fronte a domande precise dei cittadini la risposta è stata fino ad ora sempre il silenzio: da dicembre 2011 che si attende, ad esempio, una risposta dall’Assessore all’Ambiente del Comune di Perugia! Per non parlare dell’Arpa che risponde con lettere che tendono a tranquillizzare la “curiosità dei residenti”!
