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Quattro anni dopo la strage di pesci nel Tevere
Quattro anni dopo la strage di pesci nel Tevere
Cresce il numero delle associazioni che chiedono la salvaguardia del fiume tra il silenzio delle amministrazioni e i ritardi della giustizia
Quattro anni dopo la strage di pesci le uniche novità interessanti vengono dal mondo dell'associazionismo che si è unito a noi in questa sensibilizzazione. Infatti nel 2011 avevamo raccolto il supporto del Wwf Umbria e quest'anno anche quello di Italia Nostra e del Comitato Umbro Salviamo il Paesaggio difendiamo i territori. A dimostrazione che sappiamo unirci quando sono in gioco i beni comuni e il Tevere con tutto il suo ecosistema lo sono più di qualsiasi altra cosa, capace di incidere sulla qualità della vita di tutta la comunità. Purtroppo questa sensibilità è solo la nostra lo dimostra l'ennesimo episodio, verificatosi il 23 giugno 2012. Abbiamo rischiato una nuova strage a causa della siccità, già grave, aggravata dalla interruzione del flusso idrico a valle dello sbarramento della centralina idroelettrica di Ponte S. Giovanni dove si è verificata una proliferazione di alghe, chiaro segnale di sofferenza, e se non avessimo dato l'allarme affinché fosse ripristinato un flusso minimo vitale avremmo assistito probabilmente ad un'altra strage. Che stava succedendo? Semplicemente il gestore dell'impianto stava riempiendo il bacino per produrre energia elettrica quindi aveva “interrotto” il fiume impedendo all'acqua di superare lo sbarramento. Questo è solo uno dei tanti esempi possibili di come la leggerezza dell'uomo, la sua egoistica azione possano provocare i disastri che vediamo. Nel 2011 avevamo ricordato la strage con una lunga lista di azioni virtuose incredibilmente riportate anche in una delibera (n.1 del 9/1/2006), votata all'unanimità, del consiglio comunale dopo l'alluvione del 2005. Ma rimasta quasi completamente inapplicata. Di tutte quelle richieste le più incisive non hanno avuto risposta tranne la questione delocalizzazione della distilleria di cui si è parlato per un po' e poi il sindaco ha fatto sapere che non si può delocalizzare, ma non ha comunicato le ragioni di questa scelta. Si comporta di conseguenza tanto che si sta accingendo ad autorizzare il raddoppio della capacità dell'impianto a biomasse, nonostante si sia verificata una vera e propria rivolta popolare. Della Tecnoasfalti non si è parlato proprio. Delle arginature nessuna novità rilevante oltre a quello che già si sapeva. Dovremo tenerci ancora per molto il problema creato dalla rottura del canale della diga di Montedoglio che ha determinato il suo mancato contributo nella gestione dei flussi di portata. E la siccità di quest'anno rende ancora più grave la situazione.
Aggiornamenti sulle vicende giudiziarie
Oltre ai numerosi rinvii che hanno preceduto l'apertura della fase dibattimentale avvenuta, finalmente, il 15 marzo 2011, va ricordata la non ammissione a parte civile del comitato Molini di Fortebraccio nella medesima udienza, poiché ritenuto non sufficientemente rappresentativo, ed un ulteriore rinvio all'11 ottobre 2011 per sentire i testi del Pm ovvero tutti coloro che hanno svolto le indagini, personale dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e dell'Arpa. Ancora un rinvio a causa dell'astensione degli avvocati non ha permesso di sentire i testi della pubblica accusa (Noe, Arpa, Zooprofilattico) che verranno sentiti il 13 febbraio 2013. La causa civile di risarcimento avanzata dalla Distilleria nei confronti della Presidente dei Circolo Legambiente d Perugia per i danni subiti a seguito della presunta diffamazione a mezzo stampa che avrebbe compromesso per oltre 1 milione di euro l'attività dell'azienda. La prima udienza, fissata per il 22 marzo 2011 è slittata per astensione al 27 settembre 2011, data in cui la Presidente Anna Rita Guarducci si costituirà in risposta, sostenendo le proprie ragioni sia di fatto che di diritto, ricordando in particolare la libertà di stampa e di pensiero a cui ogni libero cittadino ha diritto ed il ruolo che ogni personaggio rappresentativo di un'associazione quale Legambiente riveste nel contesto sociale cittadino e locale in genere. Questo è stato depositato sotto forma di memorie e repliche e all'udienza del 12 giugno il sostituto del Dott. Moggi ha rinviato al 27 febbraio 2013.
Circolo Legambiente di Perugia, Comitato Mulini di Fortebraccio, Wwf Umbria, Italia Nostra Perugia, Salviamo il Paesaggio
Nome: Andrea Commento: Una cosa che non ho mai capito è perché d'inverno lasciano acqua dal Monterdoglio quando piove troppo, mentre potrebbero farlo d'estate dando acqua al Tevere quando ne ha bisogno e poi d'inverno far riempire l'invaso