Piove: un marciapiedi (appena fatto) finisce sott'acqua
Acqua alta come a Venezia? o un marciapiedi per pedoni anfibi?
Pian di Massiano: uno dei pochi marciapiedi, appena realizzato attorno a una delle tante rotonde, è finito sotto il livello dell'acqua. Colpa della pioggia? No, evidentemente: è colpa di chi ha progettato il marciapiedi con scivolo. Lo andiamo ripetendo (purtroppo invano) da anni: i marciapiedi devono essere continui, senza intderruzioni del piano di calpestio; eventuali scivoli devono essere pensati per le automobili, oppure devono prevedere un allargamento del marciapiedi stesso, in modo da permettere, ad esempio, un facile accesso a carrozzine e carrelli. Tra l'altro sta capitando un fatto paradossale: mentre i marciapiedi vengono ribasssati con improvvisi piani inclinati, pericolosi per chi cammina, la sede stradale viene rialzata con nuovi strati di asfalto: con il risultato che ormai alcuni marciapiedi sono più bassi della sede carrozzabile. Certo, così le auto possono parcheggiare più facilmente sul marciapiedi, tanto, chi ha mai visto un vigile sanzionare un'auto che ingombra un passaggio pedonale? e se mai dovesse succedere, sarà pronta la campagna di opinione contro la "raffica di multe". E' ora di cominciare a levare la voce, invece, contro la raffica di contravvenzioni non sanzionate, contro la tolleranza verso i prepotenti. E chi progetta i marciapiedi dovrebbe fare la sua parte, creando marciapiedi sicuri, ininterrotti, protetti dall'assalto delle macchine e possibilmente... all'asciutto.
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