Distilleria e Parco Fluviale
Impegni disattesi e politici che rifiutano il confronto coi cittadini
L’ennesima
protesta del comitato Molini Di Fortebraccio di Ponte Valleceppi
continua a tenere giustamente accesi i riflettori sulla Distilleria Di
Lorenzo e, quindi, sulla realizzazione del Parco Fluviale. Una storia
che va avanti ormai da decenni e ha dell’assurdo. Proviamo a mettere in
fila alcuni passaggi. L’idea di Parco Fluviale nasce negli anni’80 e fu
subito sposata dall’ Amministrazione Comunale. Fin da allora le aziende a
rischio, come la Distilleria, rappresentavano un problema e andavano
spostate.
Su questo tema si sono ripetute le più ferme assicurazioni
attraverso i programmi elettorali, le interrogazioni e le interpellanze
consiliari, gli ordini del giorno…. E le delibere approvate
all’unanimità dal Consiglio Comunale. Una per tutte la delibera nr.1 del
9 gennaio 2006 approvata all’unanimità da tutti i consiglieri, alcuni
dei quali risultano ancora in carica. L’atto stabiliva all’art.12 che
“per contingenti motivi di natura urbanistica gli insediamenti
produttivi, come la Distilleria e la Tecnosfalti, andavano delocalizzate
perché non più compatibili con lo sviluppo armonico dell’intera area
circostante al Tevere nel comune di Perugia”. Sulla questione risulta
sottoscritto da più parti un apposito protocollo d’intesa. Lo stesso
Sindaco attuale nel settembre 2010 chiede l’apertura di un tavolo
tecnico-interistituzionale “per meglio coordinare le funzioni degli enti
competenti e ricondurre le scelte strategiche e/o i singoli interventi
di varia natura in una visione complessiva e non frammentaria
dell’intero territorio verso un progetto di risanamento e valorizzazione
dell’ecosistema fluviale”. Ci fu subito l’adesione dell’ assessore
regionale all’ambiente Rometti e di Domenico Caprini in rappresentanza
della Provincia di Perugia, come riportato dalla stampa in data 30
settembre 2010. Anche se l’impegno non fu mai mantenuto.
Ad azzerare il
tutto, infine, ci ha pensato l’intervento a mezzo stampa in data 31
maggio 2012 di due assessori comunali che “hanno dichiarato non
sussistano le condizioni normative ed urbanistiche per la
delocalizzazione”. Come se il dibattito di tanti anni fosse stato una
perdita di tempo. E, quindi, mettendo una pietra tombale sulla
realizzazione del parco stesso. Su tutto la figura dell’assessore
regionale all’ambiente che preferisce evitare i confronti pubblici come
l’affollata assemblea di Ponte Valleceppi di lunedì 2 luglio e appare
molto preso dalla riduzione delle garanzie sulla sostenibilità
ambientale negli ordinamenti della Regione Umbria.
Circolo Legambiente di Perugia
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