Ancora il nodo di Perugia!
Possibile che questi
governanti non abbiano ancora capito che per risollevarci da questa
crisi non servono i vecchi e logori strumenti che fino a ieri, ormai
l'altro ieri, facevano “ripartire l'economia”. Ci aggrappiamo al
“Nodo di Perugia” come se fosse un salvagente ignorando di
proposito le condizioni indecenti in cui versa la E45, gli studi dei
flussi di traffico che consiglierebbero di implementare altre
soluzioni, non quelle che incentivano l'uso del mezzo privato. Benché
la crisi abbia già fatto una discreta selezione. Usare i nuovi
strumenti di mobilità è diventato imprescindibile per migliorare la
qualità della vita urbana, anche nelle nostre provincie, ormai
irreversibilmente avviata al peggioramento. Telelavoro, car-sharing,
car-pooling, mezzi pubblici efficienti a bassa emissione, mezzi
elettrici, ferrovie, il tutto realizzato e governato da un progetto
complessivo che abbia come obiettivo di liberare le città umbre
dall'incubo traffico e dalle sue conseguenze sulla nostra salute. Se
il problema è far lavorare le imprese di costruzioni e il loro
indotto, veri poteri forti in Umbria, allora si proceda a studiare un
serio modo per incentivare la messa in sicurezza sismica delle
costruzioni, la loro efficienza energetica, la loro ristrutturazione
anche estetica per avere città più belle e vivibili per noi e per i
turisti che invochiamo sempre. Un incentivo, a livello regionale,
capace di mobilitare il pubblico e il privato darebbe lavoro per
molti anni alle fameliche imprese con un ritorno anche per la
collettività. Altro che “Nodo di Perugia”!
Anna Rita Guarducci, Presidente Legambiente Perugia
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