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Restituiamo il XX Giugno alle cittadine e ai cittadini di Perugia
Restituiamo il XX Giugno alle cittadine e ai cittadini di Perugia
Siamo rimasti interdetti nel vedere la cerimonia del XX Giugno trasformata in un picchetto militare: invece vediamo con favore la presenza delle associazioni, dei poeti, degli artisti, dei lavoratori, delle donne, degli studenti, insomma di tutta la società civile cittadina, per restituire al XX Giugno il suo significato di impegno civile contro le aggressioni che oggi vengono portate alla vita democratica
Al Sindaco del Comune di Perugia Alla Società operaia di mutuo soccorso di Perugia Alle Associazioni, alle cittadine e ai cittadini che hanno aderito all’appello a partecipare alla cerimonia commemorativa del XX Giugno
Restituiamo il XX Giugno alle cittadine e ai cittadini di Perugia
Il movimento Perugia civica, che ha aderito all’appello della Società operaia di mutuo soccorso di Perugia a partecipare alla cerimonia commemorativa del XX Giugno, dopo una pausa di attenta riflessione chiede al Sindaco di Perugia di riorganizzare, per i prossimi anni, la stessa cerimonia, in modo da restituirle il significato di adesione popolare a una ribellione contro l’oppressione e per la conquista delle libertà civili. Tale è stato il significato storico del XX Giugno, sia nel suo momento fondativo nel 1859, sia negli episodi che si sono susseguiti nella storia: la fucilazione dei partigiani al Poligono nel marzo 1944, l’accoglienza alle truppe alleate il XX Giugno dello stesso anno, fino alla partenza della marcia della Pace da quei luoghi nel settembre 1961. In nessuna di tali occasioni, l’esercito ha avuto un ruolo, mentre l’iniziativa è sempre stata popolare e democratica, anche in aperta ribellione o contrapposizione agli eserciti dominanti. Perciò siamo rimasti interdetti nel vedere la cerimonia del XX Giugno trasformata in un picchetto militare, con armi esibite, squilli di tromba e presentat’arm, del tutto inadatti a far da cornice alle parole del Sindaco. Ancor più inquietante è stata l’immagine dei piccoli alunni ed alunne che cantavano l’inno nazionale inquadrati dalle armi impugnate dai militari. Ben diversa è stata la presenza delle organizzazioni combattentistiche, della polizia e dei vigili urbani, che con la loro presenza hanno portato il significato del riconoscimento istituzionale alla rievocazione dei fatti storici che si condensano sul XX Giugno Nello stesso senso, troviamo importante e significativa anche la presenza delle forze militari alla manifestazione, purché liberata del suo carattere militaresco e arricchita invece dei significati di strumento di difesa delle libertà costituzionali conquistate anche grazie ai momenti storici che il XX Giugno ricorda. E sempre in questo senso vediamo con favore la presenza e la testimonianza, in occasione della commemorazione, delle associazioni, dei poeti, degli artisti, dei lavoratori, delle donne, degli studenti, insomma di tutta la società civile cittadina, stretta intorno ai simboli della sua liberazione, e capace di continuare a dare al XX Giugno il suo significato di impegno civile contro le aggressioni che oggi vengono portate alla vita democratica: in particolare, contro la morsa soffocante che mafie, spaccio e consumo di droga, speculazione, stanno portando alla città, e dalla quale la città vuole e deve liberarsi. Questo era e rimane il senso della nostra adesione alla giornata del XX Giugno.
Nome: Mari Commento: Il sentimento del XX GIUGNO essendo appunto un sentimento civile lo si deve coltivare tutti i giorni, nasce dalla quotidianità. . A Siena e Gubbio sono contradaioli e ceraioli tutti i giorni: al lavoro, in famiglia, quando parlano di pallone, politica ... A Perugia dovremmo sentire il civismo tutti i giorni ed allora torna il Venti giugno
Nome: Andrea Commento: Dobbiamo trovarlo noi il modo di mettere il XX GIUGNO al centro del 20 giugno senza aspettarci che lo faccia il Comune. Gli attuali amministratori sembrano impiegati comunali costretti a fare una cosa che non sanno nemmeno cos'è
Nome: silvana Commento: Credo che riportare il XX giugno a essere il cuore dell'identità cittadina: laica, libertaria, solidale, sia possibile solo se lo si rende un sentimento diffuso e lo si svincola dalle celebrazioni istituzionali. La storia ci insegna che una memoria codificata equivale a una lapide mortuaria. Forse occorrerebbe organizzare iniziative che rimandino al XX giugno durante tutto l'anno e in tutte le occasioni in cui "quel" senso identitario latita, e ricordare ai rappresentanti delle istituzioni che lo "celebrano", che non sono officianti di una liturgia funebre e per questo di fatto funesta ai bisogni vitali della società. "Il XX Giugno vive", dovrebbe essere il motto o la sigla di tutti gli interventi che hanno come argomento la vita di Perugia e dei suoi abitanti,le proposte tese a favorire le relazioni positive e a liberare Perugia dagli equivoci che pensano alla rinascita del centro e della vita culturale in termini soprattutto di ritorno economico e/o d'immagine (???). Non sarà l'enfatizzazione del dialetto da una parte o le iniziative "internazionali" dall'altra (una forbice che spesso racchiude il confuso provincialismo di certe scelte), che permetteranno alle cittadine e ai cittadini di questa città di sentirsi legate/i da una storia comune. Che affonda sì nel passato le sue radici, ma muove i suoi rami - a volo libero - verso il futuro.
Nome: Vanni Commento: E se rimarrà così com'è dovremo trovare il modo di viverlo in modo più partecipato