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Maxistalla: il Pd fa mancare il numero legale
Maxistalla: il Pd fa mancare il numero legale
Un escamotage per difendere un progetto che fa acqua da tutte le parti
“L'atteggiamento pilatesco del Pd non aiuta a far chiarezza e avvalora i dubbi di chi si oppone alla maxi stalla senza Valutazione di impatto ambientale. E' un escamotage di basso profilo che la dice lunga sulle difficoltà a difendere e giustificare un progetto che fa acqua da tutte le parti". Con queste parole Oliviero Dottorini commenta la scelta da parte del gruppo provinciale del Pd di far venir meno il numero legale sull'ordine del giorno presentato da Idv e altre forze, con primo firmatario Franco Granocchia. "Non è pensabile - aggiunge Dottorini - continuare a ignorare la volontà dei cittadini e delle associazioni ambientaliste evitando il confronto e avallando un progetto di dimensioni importanti senza la Valutazione di impatto ambientale. A prescindere dalla correttezza delle procedure amministrative, ancora tutte da valutare, riteniamo incomprensibile la volontà di rimuovere il vincolo di unità di paesaggio 3S in un'area altamente vulnerabile, con una concentrazione di nitrati doppia rispetto alla media regionale e con una falda acquifera particolarmente superficiale che comporta un elevato rischio di inquinamento. Stiamo parlando di una zona, quella di Santa Maria Rossa, fortemente antropizzata dove sono presenti centri abitati, scuole e asili. Tutte condizioni per le quali era stato apposto il vincolo quindici anni fa e che un'opera di tale portata potrebbe compromettere in maniera seria, producendo un danno economico e ambientale difficilmente quantificabile". "Al di là degli aspetti tecnici e ambientali che ci fanno dubitare della bontà dell'operazione, c'è poi da sottolineare l'inspiegabile volontà di aggirare la Valutazione d'impatto ambientale frazionando il progetto della stalla da quello dell'impianto a biogas. La preoccupazione dei cittadini, quindi, non appare fuori luogo anche perché la recente variante al Piano regolatore comunale non chiarisce in quale modo si intende garantire che non vi sarà un incremento del carico di azoto nella zona individuata per collocare la maxi stalla. Il fatto che si parli in modo generico di una contestuale dismissione di altri allevamenti esistenti senza indicarne il numero, le dimensioni e le modalità non è certo tranquillizzante". “Di certo - conclude Dottorini - la non scelta del Consiglio provinciale, con un atteggiamento del Pd a dir poco pilatesco, non contribuisce a fare chiarezza e avvalora i dubbi di chi ritiene che vi siano argomentazioni difficilmente esplicitabili alla base della scelta della maxi stalla. Il tentativo di fughe in avanti, senza un'accurata verifica delle compatibilità ambientali ed economiche, ha come unico effetto quello di inasprire ancora di più un rapporto tra politica e cittadini già sufficientemente logoro. L'auspicio è quello che torni a prevalere il buon senso".
Nome: doro Commento: Bhe, quando questi padroni temporali del comune di Perugia (ect.)vi promettevano favole e favori personali (non mantenuti), in cambio del vostro voto elettorale, andava tutto bene; ora invece che toccano i vostri interessi va tutto male. La storia è sempre quella che ad ogni elezione i padroni rimangono.