Chi ha cercato di vivere una sua esperienza di mobilitazione sociale intorno alla salvaguardia del Tevere ormai per decenni non può che essere sgomento di tutti gli interessi e le ipocrisie che ancora oggi si agitano intorno al Fiume.

Ricordiamo, appena, che l’idea di Parco Fluviale Comunale nacque negli anni ottanta dall’impegno dell’allora Comitato di Iniziativa Popolare per il fiume Tevere con sede a Ponte felcino.

Il progetto allora fu subito accolto dall’Assessore Comunale all’Ambiente di Perugia e il primo stralcio fu presentato alla cittadinanza per la “Festa Grande” del 20 giugno 1986.

Eppure ancora oggi si discute se trasferire o no alcuni impianti a rischio sorti lungo le sponde dal compromesso pubblico-privato. Impianti che addirittura si vogliono ampliare! Così come si pensa di realizzare mega-arginature per mettere in sicurezza l’abitato e soprattutto per liberare nuove aree golenali vincolate e renderle fabbricabili. Ecc…

Mentre il progetto di Parco Fluviale per tutto il territorio comunale, da Villa Pitignano a S. Martino in Campo, non è ancora riconosciuto ufficialmente dalla Regione Umbria. E poi ci si preoccupa se la lista “Cinque Stelle” tacciata di antipolitica, possa conseguire anche in Umbria e a Perugia gli stessi successi di altrove. L’antipolitica, al contrario, è l’azione di alcuni amministratori che si relazionano impropriamente con la sinistra e che continuano a perseguire fini elettoralistici e interessi privati, magari spacciandosi per ambientalisti specchiati.

(Ex-socio comitato Tevere e aderente al circolo Legambiente di Perugia)