16/07/2024
direttore Renzo Zuccherini

Home >> Biomasse: modifiche peggiorative senza consultare il Consiglio

Biomasse: modifiche peggiorative senza consultare il Consiglio
La Giunta ritiri la delibera. Grave accorciare distanze e allargare le maglie del regolamento. Rischio rottura rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni

“Un atto che non tiene conto della volontà del Consiglio regionale e che rende sempre meno gestibile l'impatto sociale e ambientale della produzione di energia da biomasse. Riteniamo che la modifica del regolamento per l'installazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili fatta in sordina, tral’altro senza alcun coinvolgimento della commissione consiliare, sia peggiorativa e rischi di danneggiare pesantemente il territorio umbro”. Con queste parole Oliviero Dottorini commenta la deliberazione numero 494 del 7 maggio 2012 della Giunta regionale che, su proposta dell'assessore Silvano Rometti, ha deciso di modificare il testo che regolamenta l'installazione degli impianti di energia da fonti rinnovabili, allentando ulteriormente le maglie che disciplinano il settore.
“In particolare – spiega Dottorini – desta perplessità e sconcerto l'ulteriore diminuzione della distanza limite per l'installazione degli impianti di produzione di energia elettrica a biomasse, gas derivanti da processi di depurazione e biogas esterni agli edifici che passa da 500 a 300 metri e che di fatto rende il regolamento sempre più permissivo, allentando le maglie del regolamento. Il rischio concreto è che in questo modo possano essere riaperte vicende già risolte e bocciate dalle conferenze dei servizi. Pensare di introdurre ulteriori elementi di flessibilità senza coinvolgere il Consiglio è indicativo della natura del provvedimento assunto”.
“La verità – aggiunge Dottorini – è che in questo modo si rischia di gettare ancora più discredito su una modalità di produzione di energia che potrebbe invece dare un importante contributo alla riconversione energetica della nostra regione. Non è un caso che i cittadini non accettino le centrali a colture dedicate: sono evidentemente consapevoli dell'approssimazione con cui si valuta il rapporto con il territorio, con le potenzialità di approvvigionamento locale e con l'impatto ambientale. Blitz come quello della delibera 494, efficace dal 31 maggio, non fanno che aumentare la diffidenza dei cittadini e dei comitati locali, rompendo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Per questo chiediamo ufficialmente alla Giunta di ritirare le modifiche al regolamento e di coinvolgere il Consiglio regionale, attraverso la commissione competente, per ogni ipotesi di modifica”.



Oliviero Dottorini

Inserito giovedì 21 giugno 2012


Redazione "La Tramontana"- e-mail info@latramontanaperugia.it
Sei la visitatrice / il visitatore n: 7121442