14/08/2024
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Con la riforma, scuole di serie A e di serie B
Organici regionali, autonomia statutaria e finanziamenti dei privati sarebbero un duro colpo al sistema scolastico


“L'Umbria deve dare il proprio contributo per evitare un ulteriore passo verso la privatizzazione del nostro sistema educativo. Se la riforma Aprea dovesse essere approvata, ci troveremmo di fronte al rischio concreto di eliminare l'unitarietà della formazione e di azzerare gli organi di partecipazione delle scuole. E questo non possiamo permetterlo”. Con queste parole Oliviero Dottorini annuncia di aver presentato, insieme al collega Paolo Brutti, una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi sia con i parlamentari umbri che con il Ministro competente affinché sia intrapresa ogni iniziativa possibile per ottenere il ritiro del conferimento della sede legislativa alla proposta di legge Aprea, consentendo un opportuno ed appropriato dibattito in aula.
“Con la modifica degli organi collegiali contenuta nel testo Aprea – continua Dottorini – i docenti e il personale non docente non potranno più incidere in maniera significativa sulle decisioni relative al funzionamento della scuola e la possibilità per le scuole di ricevere finanziamenti da privati potrà influenzare fortemente la didattica e l'offerta formativa. Ci ritroveremo in breve tempo con scuole più avanzate e scuole meno avanzate, con il rischio di formare studenti di serie A e studenti di serie B, venendo meno così al principio costituzionale che prevede l'uniformità e l'unitarietà della formazione per tutti i cittadini. A questo si aggiungerebbe la possibilità di avere organici regionali, dando di fatto la possibilità ai dirigenti scolastici di chiamare direttamente i docenti e penalizzando in questo modo i precari e chi è da anni nelle graduatorie. Le ultime fasi dell’iter  di legge sono state concitate e, con un autentica forzatura in Commissione Cultura, è stato votato il trasferimento in sede legislativa del provvedimento, annullando di fatto ogni possibilità di dibattito parlamentare”.
“L'Italia dei Valori – conclude Dottorini – si batte a Roma come in Umbria contro questa proposta di riforma. Pertanto chiediamo che la Giunta regionale e i parlamentari umbri si impegnino per disinnescare i rischi di questo provvedimento e per garantire il normale iter legislativo della riforma, in modo da poter correggere storture e criticità che danneggerebbero il sistema scolastico italiano, creando inevitabilmente scuole di serie A e scuole di serie B”.



Oliviero Dottorini

Inserito lunedì 11 giugno 2012


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