22/12/2024
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INSICUREZZA SOCIALE DIFFUSA
tentare la strada del coinvolgimento della società civile per cercare di ripristinare il cosiddetto controllo sociale

Sarà perché il sindaco è letteralmente sceso in campo sull'argomento dopo che Perugia è sembrata risvegliarsi dal torpore dell'indifferenza che l'ha precipitata in questa condizione di insicurezza sociale. I sintomi più evidenti sono i gravissimi fatti di cronaca nera e il triste primato nazionale, e oltre, dei morti per overdose la cui interazione ha determinato l'attuale situazione.

Questo risveglio tardivo da un sogno di provincia tranquilla trova le sue ragioni in una sottovalutazione dei due sintomi di cui sopra e nella presunzione di controllo della vita sociale da parte della politica. Il direttivo del circolo rivendica con forza il tentativo di dialogo intrapreso proprio sull'argomento sicurezza con il sindaco poco dopo la sua elezione. Una delegazione del direttivo chiese, e ottenne il 9 giugno 2010, un incontro sull'argomento e il sindaco, apparentemente concorde con le nostre istanze, ci promise l'invito ad un focus sul centro storico e in particolare sulla sicurezza. Ancora aspettiamo la chiamata al focus. Non vogliamo dire che abbiamo strumenti per risolvere o mitigare l'emergenza, ma che non avevamo sottovalutato il problema, come avevano fatto i politici, e che chiedendo di essere coinvolti chiedevamo al sindaco di condividere il problema e la sua eventuale soluzione con la società civile che pensiamo di rappresentare, sia pure in parte.

Ci sembrava infatti utile tentare la strada del coinvolgimento della società civile per cercare di ripristinare il cosiddetto controllo sociale che significa, tra l'altro, ripopolare l'acropoli di residenti, ripensare la politica edilizia in particolare con le destinazioni d'uso dei locali al piano terra nel centro storico in modo da creare la fruizione in tutte la fasce orarie. Sono operazioni che vengono prima delle operazioni di polizia utili sì, ma soltanto ad affrontare il sintomo, non a curare la malattia. Una malattia gravissima che si chiama disgregazione sociale causata anche dall'individualismo esasperato della competitività di cui ci siamo nutriti, ci hanno nutriti, attraverso i media da molti anni a questa parte. La politica dell'evento, poi, non è certo la migliore proposta soprattutto se tra un evento e l'altro i cittadini perugini sono costretti a vivere in una città di provincia afflitta da ingorghi e blocchi stradali come se fosse una metropoli, condizioni pessime di manutenzione delle infrastrutture, specie quelle stradali, qualità dell'aria conseguentemente scadente, insicurezza sociale diffusa, contenitori edilizi che rimangono vuoti per anni ecc. ecc. Un ravvedimento e anche un'ammissione di inadeguatezza della politica potrebbero aprire una prospettiva utile a fare la giusta analisi dei fatti per arrivare ai giusti provvedimenti.

Speriamo che l'attuale campagna mediatica sul tema non sia solo un anticipo di campagna elettorale e che una volta guadagnata la rielezione il tema venga di nuovo sottovalutato.

Anna Rita Guarducci

Per Il direttivo del Circolo Legambiente di Perugia


Legambiente Perugia

Inserito lunedì 4 giugno 2012


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