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Orazio Antinori, l’uomo dalle suole di vento
Orazio Antinori, l’uomo dalle suole di vento
Viaggiatore, naturalista, esploratore in terra d’Africa
Grazie all’impegno dell’università di agraria in collaborazione con la Società Geografica Italiana oggi è possibile conoscere i meriti e la dedizione per la scienza di Orazio Antinori, viaggiatore, naturalista esploratore in terra d’Africa. Il convegno, tenutosi ieri mattina alla Aula Magna della facoltà di agraria, presentava la pubblicazione di un volume in cui sono stati raccolti con cura, coinvolgimento e pazienza da Donatella Fusco i disegni e le osservazioni ritrovate nei diari di viaggio di questo pioniere. L’incontro ha visto la partecipazione di personalità che si sono interessate alla riscoperta e allo studio di figure che hanno dato tanto alla storia, ma sono state dimenticate da essa. “È il caso di Orazio Antinori – ci dice Giovanni De Sanctis fiduciario per l’Umbria della Società Geografica Italiana – il quale ha segnato una tappa importante per la ricerca scientifica, oltre ad essere uno dei padri fondatori della società che oggi rappresento. Ricordare Orazio Antinori per noi significa un po’ come celebrare la nascita della Società Geografica Italiana”. L’invito è quello di guardare all’Africa, attingendo si alle ricerche fatte dall’esploratore perugino ma con un’ottica determinata anche allo sviluppo e ottimizzazione delle risorse ambientali. “Considerare l’Africa oggi significa non soltanto analizzare, catalogare, come fece egregiamente Orazio Antinori segnato dalle stimmate culturali del suo tempo, ma salvaguardare queste incredibili meraviglie per metterle a disposizione del mondo intero”. L’iniziativa è stata quasi interamente finanziata dal Centro turistico studentesco (Cts), il quale raccogliendo la richiesta che più volte è stata esternata dai relatori, ha chiesto sostegno affinchè altre figure come quella di Antinori possano essere al centro di altre numerose attività che permettano di progredire in questo nuovo modo di guardare all’Africa. Durante la discussione è emersa la personalità poliedrica di questo studioso, il quale – come ci ricorda Bruno Romano, direttore del Cams di Perugia (Centro di Ateneo per i Musei Scientifici) – pur non avendo mai ottenuto un titolo di studio o menzione onorifica nel suo tempo, è stato ed è una delle più brillanti figure del patrimonio scientifico italiano. Ornitologo, geografo, esploratore, naturalista, instancabile viaggiatore e fervente patriota, con una spiccata propensione all’arte e al disegno. Si distinse per l’interesse antropologico che mostrò per le popolazioni locali, di cui descrisse e studiò usi e costumi. E' stato espresso il rammarico di tutti i presenti per gli studiosi italiani che, come Antinori, sono stati in un certo qual modo colpiti da damnatio memoriae, “perché parlare di loro sembrava parlare di pionieri del nazionalismo e del colonialismo”. “Si enfatizza tanto, troppo su alcuni personaggi storici, mentre altri vengono abbandonati all’oblio. Trovare i fondi necessari dovrebbe essere un impegno per portare a conoscenza di tutti queste figure a cui la storia forse, e Perugia, dovrebbe qualcosa in più”.