14/08/2024
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Maxi-stalla: si alla Via, no a varianti
No a fughe in avanti. Valutare i profili di legittimità di un’opera dal grande impatto ambientale in un’area fortemente antropizzata e vulnerabile. Recuperare rapporto con i cittadini  
“La vicenda della maxi stalla di Santa Maria Rossa merita una seria riflessione, le fughe in avanti non aiutano certo a individuare soluzioni compatibili con l’ambiente e con l’aperta ostilità delle popolazioni locali”. Con queste parole Oliviero Dottorini prende posizione riguardo all’accelerazione impressa dal Comune di Perugia al progetto di maxi stalla da circa 900 capi bovini e relativo impianto a biogas nella frazione di Santa Maria Rossa.
“Su un progetto di tali dimensioni e di tale importanza risulterebbe particolarmente singolare la scelta di non procedere a una Valutazione di impatto ambientale. In questo ritengo che la Regione debba fare la sua parte. Nell’immediato sarebbe incomprensibile la scelta del Consiglio comunale di Perugia di procedere a una variante al Piano regolatore, pure in presenza di segnalazioni che metterebbero in evidenza profili di illegittimità normativa e procedurale. A prescindere tuttavia dalla correttezza delle procedure amministrative ancora tutte da valutare, riteniamo incomprensibile la volontà di rimuovere il vincolo di unità di paesaggio 3S in un’area altamente vulnerabile, con una concentrazione di nitrati doppia rispetto alla media regionale e con una falda acquifera particolarmente superficiale che comporta un elevato rischio di inquinamento. Stiamo parlando di una zona, quella di Santa Maria Rossa, fortemente antropizzata dove sono presenti centri abitati, scuole e asili. Tutte condizioni per le quali era stato apposto il vincolo quindici anni fa e che un'opera di tale portata potrebbe compromettere in maniera seria, producendo un danno economico e ambientale difficilmente quantificabile”.
“Al di là degli aspetti tecnici e ambientali che ci fanno dubitare della bontà dell'operazione, c'è poi da sottolineare l'inspiegabile volontà di aggirare la Valutazione d'impatto ambientale frazionando il progetto della stalla da quello dell’impianto a biogas. La preoccupazione dei cittadini, quindi, non appare fuori luogo anche perché la recente variante al Piano regolatore comunale non chiarisce in quale modo si intende garantire che non vi sarà un incremento del carico di azoto nella zona individuata per collocare la maxi stalla. Il fatto che si parli in modo generico di una contestuale dismissione di altri allevamenti esistenti senza indicarne il numero, le dimensioni e le modalità non è certo tranquillizzante”.
“In questi casi – conclude Dottorini - la fretta è sconsigliata perché manifesta una difficoltà al confronto che le popolazioni locali avvertono come una chiusura immotivata. E’ necessario mettere in atto gli adeguati strumenti partecipativi ed evitare incomprensibili fughe in avanti che avrebbero il solo effetto di inasprire ancora di più il rapporto tra politica e cittadini”.
 
Perugia, 20 aprile 2012

Oliviero Dottorini

Inserito venerdì 20 aprile 2012


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Commenti

Nome: Pellegrino Roberto
Commento: La fuga in avanti è dovuta alla fretta di "arraffare" gli incentivi alla vendita di energia da fonti rinnovabili -oggi particolarmente convenienti- prima che il ministro Clini li rimoduli al ribasso, come più volte preannunciato. Il biogas non ha nulla a che fare con l'ecologia e tantomeno con l'agricoltura, è solo una maledetta speculazione finanziara che arricchirà pochi ma i cui effetti negativi farà ricadere sulle spalle dei cittadini in termini di inquinamento, salute, deprezzamento del territorio... Ah, dimenticavo: gli incentivi li stiamo pagando noi con le bollette Enel...

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