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inceneritori: nessuno li vuole più
Ma i politici Umbri sembra ancora non vogliano abbandonare questa obsoleta, antieconomica e insalubre modalità di gestire i rifiuti

Sempre più spesso, navigando nel web si incappa in notizie come queste:

•    Santa Maria la Fossa (CE). Il sindaco: "Il termovalorizzatore non si farà". L'annuncio del sindaco, Antonio Papa: "E' stato cancellato dal Decreto Ambiente, che è in approvazione al Senato" (lunedì 19 marzo 2012)
•    Stop agli inceneritori nel Veneto: parte da Verona una proposta di legge regionale che punta a vietare “la costruzione e il potenziamento degli inceneritori nel Veneto e riconverte quelli esistenti” (14 febbraio 2012)
•    Reggio Emilia: A maggio 2012 è previsto lo spegnimento dell'inceneritore. La scelta di non costruire un nuovo termovalorizzatore puntando sull'aumento della raccolta differenziata e il trattamento (a freddo) meccanico-biologico nell'intervista all'assessore provinciale all'Ambiente (9 febbraio 2012)
•    Inceneritore di Modugno: Parere negativo sull’inceneritore Ecoenergia del gruppo Marcegaglia. A comunicarlo il Comitato Proambiente di Modugno, secondo cui la commissione V.I.A.(Valutazione impatto ambientale) della Regione Puglia avrebbe espresso parere negativo sullo studio ambientale dell’impianto della società Ecoenergia (24 novembre 2011)

Ma i politici Umbri sembra ancora non vogliano abbandonare questa obsoleta, antieconomica e insalubre modalità di gestire i rifiuti. Perchè? Sorge il dubbio che siano gli interessi economici di pochi e non il bene pubblico generalizzato a governare questa delicata faccenda. In effetti, il dossier di Cittadinanzaattiva sulle tariffe di smaltimento dei rifiuti mostra l'Umbria in una pessima situazione, rispetto alle altre regioni italiane: con 265,5 euro l’anno l’Umbria è la quinta regione più cara per la tassa di smaltimento dopo Campania, Puglia, Sicilia e Toscana. Negli ultimi cinque anni la tassa di smaltimento è aumentata del 13,2% a Perugia e del 27,1% a Terni.

Stranamente, la verde Umbria va male anche nella produzione dei rifiuti: a Perugia se ne producono 713 Kg pro capite mentre a Terni se ne producono 598 Kg. Per la cronaca nel nord Italia la produzione dei rifiuti è di 530 Kg pro capite, nel centro 604 e nel sud 493.

Dove la raccolta differenziata funziona bene i cittadini e i comuni spendono meno, e possono permettersi il lusso di chiudere le discariche e di spegnere gli inceneritori o bloccarne la costruzione, risparmiando parecchi quattrini e creando molti nuovi posti di lavoro nel riciclo delle materie differenziate… ci vuole tanto a capirlo?



Roberto Pellegrino (movimento Perugia Civica) e Marco Montanucci (Umbria verso Rifiuti Zero)

Inserito lunedì 9 aprile 2012


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