Una centrale a biogas a Panicale
Un progetto di una centrale di biogas che dovrebbe sorgere in area paesaggistica e idrogeologicamente critica, vicino alle abitazioni, e dovrebbe dedicare ben 400-500 ettari all’agricoltura intensiva necessaria all’impianto
Gentile Redazione,
pur consapevole che l’ambito del vostro interesse è il territorio urbano di Perugia, ma alla luce del vostro impegno per i valori ambientalistici e democratici in generale, e considerandovi un interlocutore prezioso come mezzo di diffusione delle notizie e informazione, vorrei segnalarvi che, nell’ambito della dura opposizione in corso in Italia al dilagare dei progetti di impianti a biogas, che sono pura speculazione e minaccia per l’ambiente e i residenti, anche noi, nel comune di Panicale, frazione Casalini, stiamo lottando come comitato e singoli per contrastare un progetto di una centrale di biogas di 999 KW che dovrebbe sorgere in località Cerreto-Casalini, in area paesaggistica e idrogeologicamente critica, vicino alle abitazioni, e dovrebbe dedicare ben 400-500 ettari all’agricoltura intensiva necessaria all’impianto, a grave e irreversibile danno dei terreni.
Questi andrebbero invece usati in modo virtuoso, per privilegiare un’agricoltura finalmente diversa, sana e remunerativa, secondo anche gli auspici espressi recentemente dal Ministro delle Politiche Agrarie Catania.
Sarebbe possibile per voi dedicare qualche parola al problema, che ormai è di portata nazionale e riguarda la salute e il futuro di tutti?