Piano paesaggistico regionale
... Oppure al solito alle solenni dichiarazioni d'intenti in concreto il territorio comunale di Perugia continuerà ad essere minacciato dai continui attentati ad un patrimonio paesaggistico e quindi culturale unico e irripetibile?
L'Umbria è stata la prima regione ad adottare un nuovo Ppr. Il primato in sé può avere un suo significato, ma ciò che più conta è la sostanza.
Dalla nostra angolatura di osservazione di un ambientalismo scevro da qualsiasi compromesso non possiamo che condividere la soddisfazione per il primato. Ma a costo di continuare a cercare di voler distinguere la nostra voce dal coro dei consenzienti, dobbiamo subito porci alcuni interrogativi su discutibili scelte ambientali. Intanto ci allarma leggere nella relazione che sia un piano non per dire no quanto piuttosto per favorire la consapevolezza del come.
E, per restare nel territorio di nostra più diretta competenza, il perugino, come si giustifica, a corollario della trasformazione della E45 in autostrada la realizzazione del nodo di Perugia che distruggerà almeno due aree ad alto pregio paesaggistico: quella compresa fra le località di S. Martino in Campo e S. Andrea D'Agliano e l'altra fra S. Martino in Colle e Pila? Come si possono accettare le mega-cementificazioni commerciali sempre nella zona sud del territorio comunale e di carattere prevalentemente di alto pregio agricolo con il gioco delle varianti peraltro molto discutibili? E finalmente sarà riconosciuto ufficialmente dopo trent'anni il parco fluviale territoriale comunale sul Tevere? Oppure al solito alle solenni dichiarazioni d'intenti in concreto il territorio comunale di Perugia continuerà ad essere minacciato dalle cementificazioni, dal neo colonialismo multinazionale, dalla speculazione edilizia, dai continui attentati ad un patrimonio paesaggistico e quindi culturale unico e irripetibile?