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8 per 101, non solo mimose: a un secolo e oltre da quel fatidico 8 marzo
8 per 101, non solo mimose: a un secolo e oltre da quel fatidico 8 marzo
Una lettura interpretata di passi da "I monologhi della vagina" e "Il corpo giusto" di Eve Ensler
Accademia del Donca Lunedì 12 marzo, ore 17, Sala dei Notari – Sandro Allegrini presenta 8 per 101, non solo mimose: a un secolo e oltre da quel fatidico 8 marzo con la storica Claudia Minciotti e Catiuscia Marini, presidente della Giunta regionale dell’Umbria. Letture a tema.
Nella foto: Giulia Zeetti, Roberta Marcaccioli e Caterina Fiocchetti
La giornata internazionale della donna (comunemente definita festa della donna) ricorre l'8 marzo di ogni anno per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, sia le discriminazioni e le violenze che la donna ha dovuto e deve tuttora subire in molte parti del mondo. In Italia questa celebrazione si è tenuta per la prima volta nel 1911 e nel 2011 è ricorso dunque il primo centenario. Sul piano storico è interessante ricordare perché si celebra la festa della donna proprio l'8 marzo e cosa significa questo giorno. Compito affidato alla narrazione della studiosa perugina Claudia Minciotti. Nel 1908, a New York, 129 operaie dell'industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le disumane condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni finché, l'8 marzo (o il 25 secondo alcuni), il proprietario Mr. Johnson bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle donne di uscire dallo stabilimento. Ci fu un incendio doloso e le 129 operaie, prigioniere all'interno dello stabilimento, morirono tra le fiamme. Da allora, l'8 marzo è stata proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne. La commemorazione delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come giornata simbolo del riscatto femminile. L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. Perché la mimosa? Sembra che la scelta di utilizzare la mimosa come simbolo della festa risalga al 1946, quando le organizzatrici delle celebrazioni romane cercavano un fiore di stagione a buon mercato. La presidente della Giunta regionale dell'Umbria, Catiuscia Marini, traccerà una lettura in chiave sociale, civile e politica della condizione femminile, ieri e oggi, nella nostra regione. Le attrici Giulia Zeetti e Roberta Marcaccioli proporranno una lettura interpretata di passi (tratti, adattati e riscritti), da "I monologhi della vagina" e "Il corpo giusto" di Eve Ensler: una riflessione su "funzioni e disfunzioni" della condizione femminile nel nostro tempo. Lo spettacolo vero e proprio sarà proposto al teatro Mengoni di Magione il 30 marzo.