14/08/2024
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Ancora sul Parco fluviale del Tevere
Il Parco Fluviale non si vuole perché imporrebbe vincoli che non permetterebbero ulteriori edificazioni: intorno al Tevere si protrae una situazione che non può non mettere in discussione l’utilità dei due assessorati all’ambiente regionale e provinciale

Comunicato stampa


Ultimamente la prima Commissione Consiliare Permanente (urbanistica) del comune di Perugia ha approvato un atto che propone al Consiglio Comunale una serie di adempimenti per quanto riguarda la delocalizzazione della distilleria di Ponte Valleceppi. Al primo punto si impegna Sindaco e Giunta a “farsi portavoce affinché si sviluppi il progetto di valorizzazione del Tevere attraverso la creazione del Parco Fluviale Regionale”. L’atto in sé sarebbe importante se il progetto Parco Fluviale del Tevere fosse finalmente riconosciuto. Cosa che non ci risulta. Anche perché quel tavolo interistituzionale auspicato dal Sindaco di Perugia due anni fa e che prevedeva un coordinamento operativo formato da Regione, Provincia, Comune e Associazioni Ambientaliste non si è più riunito. Pertanto il Parco Fluviale è ancora un’ipotesi che non risulta negli atti urbanistici regionali, secondo cui in Umbria esiste solo il Parco Fluviale del ternano. Così ci chiediamo di quale Parco Fluviale si sia interessata la Commissione. Senza un suo riconoscimento ufficiale il fiume continuerà ad essere periodicamente avvelenato da sversamenti di inquinanti, la distilleria rimarrà al suo posto, si realizzeranno le cosiddette messe in sicurezza per riprendere le cementificazioni ecc… Mentre contemporaneamente apprendiamo che il Comune di Perugia starebbe prevedendo una mega-variante urbanistica che riguarda “tutta quella fascia che va da San Martino in Campo a Ponte Felcino passando per Balanzano, Lidarno e Ponte Valleceppi”, senza prendere in considerazione l’eventuale incidenza sull’ecosistema fluviale. Nella realtà Il Parco Fluviale non si vuole perché imporrebbe vincoli che non permetterebbero ulteriori edificazioni. Insomma intorno al Tevere si protrae una situazione che non può non mettere in discussione l’utilità dei due assessorati all’ambiente regionale e provinciale, se non addirittura dello stesso Ente Provincia.

 



Circolo Legambiente di Perugia

Inserito sabato 3 marzo 2012


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