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Salute e qualità dell’aria: notizie allarmanti provenienti dal mondo delle scienze mediche
Salute e qualità dell’aria: notizie allarmanti provenienti dal mondo delle scienze mediche
Ma i politici rassicurano: è tutto sotto controllo
Perugia. Sabato scorso s’è tenuto presso la Sala dei Notari il convegno "Ambiente e Salute - Qualità dell'aria e prevenzione" organizzato dalla Società Italiana di Igiene e ricompreso nelle attività di studio di Agenda 21 locale.
Interventi autorevoli
Dopo i discorsi di apertura dei politici locali, hanno parlato il dott. Guido Guarnieri, presidente della società Italiana di Igiene – sez. Umbria e altri personaggi di spicco nel panorama scientifico internazionale come: l’epidemiologo Prof. Palo Crosignani dell’Istituto Nazionale per lo studio e la Cura dei Tumori di Milano, e dall’Università di Perugia lo pneumologo Prof. Oronzo Penza, gli igienisti Prof. Francesco La Rosa e il Prof. Silvano Monarca, l’ingegnere Francesco Asdrubali. Quest’ultimi con le loro relazioni hanno spiegato le caratteristiche dei principali inquinanti dell’aria, le origini e gli effetti sulla salute umana e su altri viventi.
Notizie preoccupanti
In particolare il prof. Crosignani ha illustrato i risultati di ricerche epidemiologiche che accertano la relazione esistente tra mortalità e concentrazione del particolato Pm-10 e Pm-2.5. Da questi studi emerge che non esiste una soglia di sicurezza per questi inquinanti, essendo nocivi a qualsiasi concentrazione, anche ben al disotto dei limiti di legge fissato, come media annuale, a 40ug/mc. Questi studi, condivisi anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), arrivano a quantificare il numero di decessi causati da ogni incremento di esposizione di questi micidiali inquinanti e viceversa le vite che si risparmierebbero con un abbassamento dei livelli.
Errare humanum est…
Ne consegue che ogni azione volta ad aumentare l’uso delle automobili causa inevitabilmente un incremento della mortalità della popolazione. Questa cruda ma semplice considerazione dovrebbe essere tenuta bene a mente da chi amministra la città di Perugia, città con i biglietti autobus più cari d’Italia, dove da più di venti anni si continua ad urbanizzare incessantemente il terreno agricolo periferico, dove spuntano come funghi rotonde, bretelle, svincoli, parcheggi, centri commerciali e ora anche centrali a biomasse e, ci assicurano, l’inceneritore di rifiuti…in una città dove l’estensione dell’area pedonale urbana è solo di 9 centimetri quadrati per abitante (è così, non è un errore), e le piste ciclabili “non si possono fare perché Perugia è tutta una salita” (dimenticando che l’80% della popolazione risiede in aree pianeggianti)…
…perseverare autem diabolicum
Le notizie di questi giorni sulle varianti al piano regolatore per aggredire 14 ettari nell’area agricola di Lidarno, l’operazione Ikea a San Martino in Campo, la maxistalla e Biodigestore di Santa Maria Rossa, l’arginatura del Tevere con conseguente liberazione di terreno da edificare a Ponte Valleceppi, il groviglio di strade in continua crescita tra Ellera e Olmo… stridono con le rassicuranti dichiarazioni dei politici secondo i quali Perugia non è una città inquinata. Dimostrano invece che i politici eletti hanno perso del tutto ogni contatto con la realtà, non si curano degli interessi dei cittadini e non si preoccupano del futuro delle prossime generazioni.