Come ogni anno, la pubblicazione del Piano delle Opere Pubbliche del Comune fa rinascere qualche speranza sulla possibilità che, finalmente, il Comune si decida a metter mano al restauro dell'Arco del Bulagaio; una speranza, che finora è andata puntualmente delusa con il passare dei mesi.
L'allarme per le condizioni del monumento è sempre più alto; ma fino ad oggi l'inerzia dell'amministrazione è stata grave e colpevole: chissà che essa stessa non vi ponga rimedio prima che sia troppo tardi.
Tutta l'area ha bisogno di un intervento urgente di ripristino: basta vedere il sottostante fosso, ridotto a una selva degradata che arriva a invadere persino la strada; solo quando le fruste dei rovi si lanciano verso le auto di passaggio arriva qualche operatore che dà una sforbiciata ai rovi e tutto resta com'era.
Ma il problema principale è il traffico: aver trasformato un angolo idilliaco e prezioso come l'ansa del Bulagaio in una corsia della superstrada (una vera e propria succursale del raccordo) ha ridotto il luogo a un posto infrequentabile e abbandonato, oltre ad aver messo a dura prova la resistenza fisica delle strutture murarie dell'Arco. Peraltro, il senso unico a salire non ha risolto il problema delle file che, se prima arrivavano ai Cenciarelli, oggi si formano già alla Gesenu di Ponte Rio.
Ogni giorno di ritardo aumenta e aggrava la responsabilità dell'amministrazione: per questo insistiamo nel chiedere un intervento urgente sul monumento e una soluzione stabile alla questione dell'area.

Marzia Papagna