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Biogas: a Costano i cittadini hanno la meglio. E a Perugia?
Biogas: a Costano i cittadini hanno la meglio. E a Perugia?
La Tramontana negli ultimi mesi ha più volte rilanciato i comunicati stampa del comitato che si oppone alla costruzione di un impianto a biogas da parte delle Opere Pier Riunite nei pressi di San Martino in campo. Come i lettori sanno il comune di Perugia si è dimostrato sordo alle motivate richieste dei cittadini e ha manifestato con arroganza l’intenzione di far procedere comunque le Opere Pie in questo progetto che, ricordiamo, insisterà in una zona vulnerabile già fortemente compromessa da una zootecnia inquinante e che sottrarrà prezioso terreno alla produzione alimentare per produrre invece biomasse. Storie simili si ripetono in tutta Italia perché da noi gli impianti a biomasse, anche se appositamente prodotte*, sono assimilate a fonti rinnovabili e godono per questo di incentivi economici.
Al comune di Bastia Umbra, ad esempio, una società ha presentato un progetto che prevede la costruzione di un impianto a biogas nei pressi del centro abitato della frazione di Costano. Tuttavia, il comitato che si è costituito per opporsi alla realizzazione di questo progetto con le stesse motivazioni dei cittadini di San Martino in Campo, è riuscito a convincere il sindaco Ansideri a bloccare l’autorizzazione.
Il diverso atteggiamento delle due amministrazioni di Perugia e Bastia può essere spiegato considerando che nel primo coincidono autorizzatore e autorizzato in quanto il consiglio di amministrazione delle Opere Pie è nominato interamente dal Comune di Perugia. Tra l’interesse economico delle Opere Pie e quello dei cittadini e del territorio c’è un palese conflitto di interesse che il Comune sembra voler risolvere a favore dell’ente Opere Pie. A Bastia invece l’amministrazione sembra tenere in più alta considerazione le motivate richieste dei cittadini costanesi.
*) più logico sarebbe ricavare energia da scarti agricoli, energia che andrebbe altrimenti persa.