Umbria acque: manca un piano industriale
Il timore fondato è che alla fine si scaricheranno tutti questi costi sulle spalle dei cittadini
Dopo il comunicato trionfalistico dell'azieda con cui comunicava un utile di bilancio di 2.235.000 euro, come verdi rendemmo noto un documento interno all'azienda inviato a tutti i 42 sindaci dell'Ato in cui il Presidente disegnava un quadro catastrofico al fine di giustificare la richiesta di aumenti tariffari notevoli dell'ordine del 5% più inflazione per tutti gli anni a venire. Nei giorni seguenti pieni di polemiche, di smentite e di rettifiche, sono venute a galla altre due vicende sempre a danno dei cittadini. La prima riguardava la tassa di depurazione sui pozzi privati e la seconda riguarda la tassa di depurazione indebitamente applicata alle utenze allacciate alla rete idrica ma non collegati ai depuratori.Bisogna restituire milioni ai cittadini. Dove prenderanno questi milioni considerando il livello di indebitamento pari a 44 milioni di euro? La rete idrica necessita di massicci investimenti per decine di milioni di euro per sostituire le condotte che perdono complessivamente il48% dell'acqua immessa in rete. Acqua trattata e potabilizzata. Il debito va affrontato e non gestito come una malattia cronica e per questo bisogna fare un piano di rientro. Come si può ben vedere una situazione che definire preoccupante è un complimento. Il timore fondato è che alla fine si scaricheranno tutti questi costi sulle spalle dei cittadini che come nell'era Berlusconiana erano imboniti di rassicurazioni per poi risvegliarsi con il Monti di turno che li massacra. Per questi motivi va fatta immediatamente una ricognizione puntuale e una programmazione per il lungo periodo per non ritrovarci all'improvviso sull'orlo del fallimento. Il presidente dell'Ato Boccali, Il presidente di Umbria Acque e in primis il presidente della Regione dovranno smettere di occuparsi esclusivamente dei premi e nuove nomine per i dirigenti e per i consulenti ma dovranno stare svegli per settimane per capire come venir fuori da questa situazione che interessa un bene primario per tutti i cittadini.