Stanotte è caduta un po' di pioggia: troppo poca, rispetto a quella che sarebbe necessaria, ma speriamo che duri. Finora, questo autunno ci ha offerto solo giornate splendide per i colori e lo spettacolo delle piante in cambiamento, ma non le piogge che di solito caratterizzano il clima del periodo: si può dire che l'estate di San Martino è durata un po' troppo.

Mentre vediamo le immagini delle devastazioni causate dalla pioggia in varie regioni italiane, in Umbria (e in particolare nel Perugino) assistiamo al fenomeno di una siccità che si protrae dalla fine di luglio: l'ultima pioggia risale al 27 luglio, poi si sono avute poche gocce d'acqua piovana per un totale di una decina di giorni in più di quattro mesi.
Del resto, anche i mesi di giugno e luglio non erano stati particolarmente piovosi: se ripartiamo da sei mesi, è esattamente dal 12 giugno che ha smesso di piovere (salvo otto giorni a luglio).
Difficile non credere ai cambiamenti climatici. Ma intanto, crescono le preoccupazioni per le falde e per le acque superficiali.
Verrebbe da pensare che questi sei mesi siano stati utilizzati per predisporre il territorio al ricevimento delle piogge che, si spera, prima o poi arriveranno davvero: ma non abbiamo trovato traccia di questa preoccupazione né nelle cronache né negli atti delle amministrazioni che dovrebbero provveddervi.
C'è stata solo una delibera della giunta comunale che racconmanda ai proprietari di tenere in ordine le "forme" e altri sistemi naturali di regimazione delle acque: ma non sapremmo dire se a questa "grida" sia seguito un reale controllo. Temiamo proprio di no.