Effetti nocivi degli inceneritori
La giunta della regione Emilia Romagna smentita sugli effetti degli inceneritori davanti a 300 persone.
E' successo ad un convegno pubblico davanti a 300 persone. Benedetto
Terracini, presidente del comitato scientifico Moniter, si dissocia dal
comunicato stampa della giunta Errani: "Lo studio ha invece rilevato
un’associazione coerente e statisticamente significativa tra livelli di
esposizione ed emissioni da inceneritore e nascite pretermine e si è
pure osservato un andamento crescente della prevalenza di aborti
spontanei"
La giunta della regione Emilia Romagna smentita sugli
effetti degli inceneritori davanti a 300 persone. Il clamoroso autogol
della giunta Errani, ed in particolare degli assessori alla sanità Carlo Lusenti
e all’ambiente Sabrina Freda che avevano promosso l’iniziativa, è
avvenuto durante un convegno aperto al pubblico per la presentazione
degli esiti dello studio Moniter commissionato dalla Regione e costato 3 milioni di euro.
Uno studio che ha approfondito gli effetti sulla salute legati
all’attività degli inceneritori. La smentita alla versione della giunta è
arrivata dal professor Benedetto Terracini, padre dell’epidemiologia italiana e presidente del Comitato Scientifico di Moniter.
Terracini ha parlato dopo un intervento del professor Paolo Crosignani,
direttore della sezione di Epidemiologia dell’Istituto Tumori di Milano,
nel quale veniva sottolineato come il comunicato stampa della giunta e lo studio del comitato dicessero cose differenti.
Nel comunicato della giunta distribuito alla stampa si leggeva nero su
bianco: “per quanto riguarda gli effetti sulla salute l’indagine
epidemiologica condotta nell’ambito di Moniter non mostra un
incremento del rischio né per la patologie tumorali né per la mortalità in generale”.
A quel punto Terracini ha preso la parola ed ha ghiacciato gli assessori
Lusenti e Freda: “Parlo a nome del comitato scientifico di Moniter, se
il comunicato stampa della giunta dice quello che ha affermato
Crosignani chiedo che venga immediatamente ritirato”. I relatori del comitato scientifico avevano
usato parole ben più prudenti rispetto ai rischi dell’inceneritori in
regione come ad esempio Marco Martuzzi dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità, che ha parlato testualmente di “utilizzare estrema
cautela” e “non totale assenza di effetti sanitari” ed invitando al
“principio di precauzione” chiedendo in futuri studi di analizzare le
nanopolveri e “vista la già cospicua presenza d’inceneritori in questa
Regione sarebbe il caso di non vederne più”.
Infatti, lo studio in diverse parti affermava sia elementi rassicuranti
che segnali allarmanti. A pagina 98 ad esempio si legge: “lo studio ha
invece rilevato un’associazione coerente e statisticamente significativa
tra livelli di esposizione ed emissioni da inceneritore e
nascite pretermine”. Qualche riga più sotto si legge: “si è pure
osservato un andamento crescente della prevalenza di aborti spontanei in
relazione ai livelli di esposizione”.
A pagina 99: “Considerando la prevalenza di malformati all’interno delle
aree, si rivela un andamento crescente con l’esposizione a carico della
totalità delle malformazioni (…) tuttavia mostrano una
prevalenza significativamente aumentata in corrispondenza del livello
più elevato di esposizione”. Si continua a pagina 101: “per le cause
tumorali la mortalità per tumore del feto nelle donne e del tumore del
pancreas nei maschi è significativamente associata ai livelli di
esposizione più elevati” .
Riferendosi alle aree intorno all’inceneritore di Modena a pagina 102 e
103 si legge “con l’incertezza maggiore, l’aumento dell’incidenza di linfomi non Hodgkin all’aumentare
di livello di esposizione nei due sessi considerati congiuntamente (…)
il tumore del fegato anch’esso già segnalato in letteratura è risultato
variamente associato con l’esposizione nelle diverse coorti (aree
intorno forno di Modena ndr) indagate”.
Lusenti che prima dell’intervento di Terracini parlava di “dati
rassicuranti per la popolazione e nessun rischio sanitario” ha replicato
alle parole del convegno dicendo che “è difficile fare la sintesi di
questi studi”. L’unico “politico” presente in sala, Giovanni Favia (M5S) ha chiesto formalmente le dimissioni dell’assessore che ha dato l’avvallo al comunicato stampa.
dal sito www.ilfattoquotidiano.it
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