Acqua: rispettare l'esito del referendum
Bisogna eliminare la remunerazione del capitale investito. Piena adesione alla manifestazione dei comitati
“Siamo solidali ed aderiamo idealmente alle azioni che i comitati ed i movimenti per l’acqua stanno programmando per i prossimi giorni poiché crediamo che la sovranità delle scelte dei cittadini non possa essere messa in discussione dalle logiche di un mercato che mai come oggi sta mostrando il suo lato peggiore e pericoloso”. Con queste parole Oliviero Dottorini manifesta la propria adesione alle manifestazioni organizzate dai comitati che chiedono il rispetto dell'esito referendario sulla ripubblicizzazione del servizio idrico.
“Il 12 ed il 13 giugno scorsi – afferma Dottorini - 27 milioni di italiani, abrogando la norma che prevedeva la "remunerazione del capitale investito" all'interno delle tariffe del servizio idrico, hanno scelto che l’acqua, bene comune e diritto universale, debba essere gestita attraverso logiche pubbliche e partecipative. Per tutta risposta, con un gesto che non ha precedenti, nella manovra estiva il governo Berlusconi ha di fatto riproposto la struttura del Decreto Ronchi avviando una nuova stagione di privatizzazioni calpestando le scelte e la volontà della maggioranza degli Italiani. Ad oggi, salvo rarissime eccezioni, la gestione continua ovunque attraverso società per azioni e permane in bolletta la quota di profitto a carico dei cittadini”. “Comprendiamo la complessità di un sistema normativo che ha intrecciato e consolidato nel tempo commistioni pubblico e privato che, anche in relazione alla sussistenza di accordi e contratti precedentemente stipulati, non consente oggi una soluzione semplice e immediata. Auspichiamo però che si dia seguito ad una ricognizione di tutte le azioni sostenibilmente percorribili al fine di restituire in mano ai cittadini un diritto inalienabile iniziando con il cancellare dalla bolletta degli umbri quella quota che dopo il risultato dei referendum continua ad essere pretesa dai gestori. Per questo – conclude Dottorini - chiediamo che la nostra regione dia subito un segnale chiaro dando seguito a quello che gli umbri hanno chiaramente chiesto attraverso il voto referendario”. Perugia, 25 novembre 2011
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