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Attraversamenti virtuali al cimitero monumentale di Perugia
Attraversamenti virtuali al cimitero monumentale di Perugia
Lunedì 31 ottobre
Accademia del Donca lunedì 31 ottobre, ore 17.00, Teatro Comunale Morlacchi Un modo un po’ irrituale di celebrare la ricorrenza dei defunti. “Siamo stati quello che tu sei, sarai quello che noi siamo”. Questa la battuta che s’immagina pronunciata all’indirizzo dei viventi da quanti appartengono al “mondo dei più”. Il percorso virtuale che l’Accademia del Dónca propone il 31 ottobre alle 17 al teatro Morlacchi si ripromette di esaltare la “compresenza” capitiniana. Una prospettiva antropologica, filosofica e culturale in cui la consapevolezza della morte costituisce un maturo momento di riflessione. E, paradossalmente, un modo per affrontare, con la serenità della cultura, un tema comunemente esorcizzato. Il viaggio si dipana tra memorie di eventi e personaggi che hanno segnato la storia della peruginità. Introdotti da Sandro Allegrini, due ciceroni d’eccezione Renzo Zuccherini e Vanni Capoccia che proporranno immagini di monumenti, excursus artistici e considerazioni letterarie dei massimi autori del Novecento, nati e vissuti nella città di pietra.
Nome: Gianni Commento: Credo che l'idea chiave dell'incontro sia stata quella di non parlare solo dei monumenti, ma delle storie che raccontavano e poi quella di farsi prendere "per mano" da Capitini e Spinelli
Nome: Rosa Commento: Sono andata al cimitero e non aggiungo niente a quanto letto, dico solo che sono andata al cimitero nuovo a cercare la tomba di Capitini e vedere che insieme a lui, come aveva detto il relatore, c'era il suo vecchio allievo che insieme a Ciabatti scrisse sui muri di Perugia mi ha commosso. Tenerini e Capitini che dopo decenni tornano compresenti l'uno all'altro. Quanti spunti ci avete regalato al Morlacchi... peccato che Allegrini all'ultimo mette sempre fretta, in fondo fa comunicazioni una volta la settimana e che volete che succeda da una settimana all'altra?
Nome: Sandro Commento: Sono andato al Camposanto ed ho visto la tomba di Caligani. Ho visto la sua foto: sembra che tenga un concerto all'aperto. Ancora grazie per l'incontro del Morlacchi..... E a quando l'opuscolo?
Nome: Giuliano Commento: Per me che amo il jazz constatare che nel vostro itinerario storico culturale c'era questa espressione culturale è stato una bella sorpresa. Così come sono stata una sorpresa il Capitini religioso e la liricità di Spinelli che è, come è stato detto, un vero poeta.
Nome: PAOLA Commento: Questa mattina sono andata al cimitero. E' stato diverso dal solito dopo l'incontro al Morlacchi. Non pensavo solo ai miei morti, ma anche agli altri. Ho cercato le tombe delle quali avete parlato, ma ne ho trovate solo alcune e quindi spero anche io in un prossimo libretto.
Nome: Franco Commento: Siete stati voi due a prenderci per mano e farci scoprire quante cose si possono sapere girando per il Camposanto. La storia di Omicini, del direttore della mitica Perugia Big Band, del cimitero islamico ed ebraico. Persino i nomi delle campane di Perugia. Un Capitini a me ignoto e la bellezza di alcune poesie di Spinelli. Una camminata virtuale sulla quale ritornare con calma. Grazie e appena andrò al Camposanto porterò un garofano a Furio Rosi sperando di trovare la tomba (sarebbe veramente utile un libretto).
Nome: Gina Commento: Che belle le poesie di Spinelli e quanto profondo il pensiero religioso di Capitini. Due grandi del Novecento
Nome: Gianni Commento: Mi è piaciuto il modo con il quale Vanni Capoccia e Renzo Zuccherini hanno trattato l'argomento. Si sentiva la compassione verso i nostri morti
Nome: Marlena Commento: Un itinerario molto rispettoso del luogo che ci ha fatto conoscere persone, fatti nuovi ed i nomi delle campane. Fatti persone e nomi che piacerebbe anche a me trovare in un camminaPerugia... così aumenta la collezione.
Nome: Simonetta Commento: Grazie, la religiosità profonda di Capitini è stata una scoperta. Ora tornerò al Camposanto con occhi diversi, mi farò prendere "per mano" dal ricordo di quello che ho sentito lunedì
Nome: giuseppe Commento: Che belli i personaggi del nostro Risorgimento e del primo Novecento. Grazie peravermeli fatti conoscere. Spero di poter leggere nella carta stampata le loro storie
Nome: andrea Commento: Ero venuto al camposanto e lunedì ero al Morlacchi. Siete riusciti mantenere le suggestioni dell'ambiente reale. Che bella la atoria di Mario Angeloni. Pensare che per me era solo quel viale impossibile. Se fate l'opuscolo lo compro subito
Nome: Claudia Commento: Bella serata, in alcuni momenti commovente: la storia di Mario Angeloni e Giaele, il cimitero islamico, Galigani, Ciabatti e Grecchi. E poi la profondità di Capitini e le letture di Spinelli.... Bravi.... Lo ripeto aspetto il CamminaPerugia
Nome: Vanni Commento: Ciao Renzo, volevo farti i complimeti per come hai "introdotto" la camminata al camposanto
Nome: Daniele Commento: Mi ha incuriosito e stuzzicato, mi ha interessato e fatto riflettere, quanto detto da Renzo nella sua introduzione alla camminata virtuale che ha percorso il risorgimento perugino attraverso le tombe e non solo semplici tombe del nostro 'camposanto' monumentale. Questo ribaltamento del calendario cui siamo usi far riferimento mi ha coinvolto: il maggio, tempo di fioritura, l'esplosione della primavera, le feste dedicate alla fecondità, alla natura, con le numerose celebrazioni e con i cantamaggio - omaggio inebriante alla vita -, i piantamaggio - con l'albero del maggio, l'albero della vita e della libertà -, con i colori del maggiociondolo e di tanti fiori, arbusti, cespugli, alberi, la rinascita della vita, alla vita, la vita dei viventi, e la maturazione delle fave, questo legume così caro e gustoso, vivificante, stimolante, proprio a maggio maturo per essere degustato, canti ed inni alla gioia, alla vita, a noi tutti; e, per contro, il novembre, così triste e melanconico: l'inizio della stagione ombrosa, fredda, quasi morente... eppure vivificante. A Perugia da tempo immemmore si festeggia l'inzio del novembre con la Fiera dei Morti, una 'festa' di fatto, con le sue peculiarità e con i suoi significati, una festa dei 'morti' e dei 'vivi', una festa dei vivi per i defunti, che così tornano ad esserci, a rivivere... E le 'fave dei morti', dolcetti così simili ai baccelli maggiolini dei 'vivi', altro non sono che un ricongiungimento virtuale, ma sentito e vissuto (e non è un ossimoro), perché non vi è soluzione di continuità tra chi c'è e chi c'è stato... D'altronde a novembre, mentre la stagione sembra svanire, i campi vengono seminati, i semi vengono gettati sulla e nella terra perché a maggio dalla terra possano germogliare e la vita possa riesplodere. Vanni stesso sottolineava, citando Aldo Capitini, che non vi deve essre separazione tra i vivi e i defunti; i nostri cari morti debbono continuare a esistere in noi e per noi... Non vi è divario tra noi e loro, tra loro e noi... ma un continuum... Beh, spero di non avere frainteso, ma quanto detto mi ha suggestionato, mi ha fatto pensare... E' stata ed è una bella cosa...
Nome: Paola Commento: Complimenti. Bella serata al Morlacchi con il clima giusto. A quando il libretto sul camposanto?
Nome: sandro Commento: Complimenti per ieri. Veramente molto interessante