22/12/2024
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Altrocioccolato laboratorio internazionale per il futuro della filiera del cacao
Castiglione del Lago. Per tre giorni il borgo lacustre ha ospitato degustazioni, incontri, riflessioni e musica

 La manifestazione dedicata al 'Cibo degli Dei' equosolidale ha ospitato, tra i vari appuntamenti, l'intervento dell'ambasciatore ivoriano in Italia, che ha annunciato un cambio di rotta nelle politiche economiche del paese africano, maggior produttore di cacao al mondo

Cioccolato, parole, risate di bambini, riflessioni, impegni, incontri, musica e importanti novità per il futuro del fair trade. È stata un'edizione di Altrocioccolato ricca di contenuti, quella che si è conclusa domenica a Castiglione del Lago, che lascerà il segno nel movimento italiano del commercio equo. Sono parole di soddisfazione quelle di Francesco Castellini, presidente dell'associazione Umbria Equosolidale, promotrice della tre giorni lacustre dedicata al cioccolato etico: “Oltre ai numeri, sempre importanti, perché se vogliamo parlare di un'altro modo di fare economia bisogna guardare anche a quelli, l'edizione XI di Altrocioccolato si è caratterizzata per l'alto livello degli incontri politco-culturali e per le scelte prese a livello pratico. Siamo davvero soddisfatti per come la manifestazione sia riuscita ad incidere sia a livello nazionale che internazionale. Sarebbe da chiedersi cosa accadeva a Perugia mentre l'ambasciatore della Costa d'Avorio prendeva la parola a Castiglione del Lago e parlava delle condizioni degli agricoltori del cacao nel suo Paese”.
L'incontro di sabato 15 ottobre con Joseph Beugrè Roua, rappresentante del governo di Abidjan a Roma, accompagnato dal suo consulente economico, è stato uno dei momenti più importanti di sempre per Altrocioccolato. Dall'Umbria, l'ambasciatore ivoriano ha annunciato un cambio di rotta nelle politiche economiche del paese africano, parlando a nome del presidente della Costa d'Avorio: “Il nostro Paese ha individuato le organizzazioni di commercio equo come interlocutori privilegiati per impostare una nuova filiera del cacao e per svincolarsi dal giogo delle multinazionali che fino ad oggi non hanno garantito al Paese e ai suoi produttori nessun tipo di sviluppo, né in termini economici né in termini sociali, lasciando gli agricoltori in condizioni di povertà”. L'ambasciatore è intervenuto durante il tavolo tra le cooperative produttrici di cacao della Costa d'Avorio (consorzio G.COO.P.A.-CI) e le centrali importatrici italiane per la costruzione di un canale diretto del cacao tra il paese africano e l'Italia. La presenza in Umbria dei produttori ivoriani ha l'obiettivo di mettere in piedi una filiera stabile in grado di finanziare la conversione al metodo biologico della produzione agricola e di creare progetti di sviluppo sostenibile per le comunità dell’area del consorzio. La Costa d’Avorio rappresenta il maggior produttore di cacao del mondo (40% del mercato) e uno dei paesi in cui, sotto la pressione delle multinazionali del cioccolato, nel corso degli anni ʼ90, la disparità tra prezzo commerciale del cacao e quota liquidata al produttore è diventata fonte di catastrofe sociale e germe di guerra civile. Come spiegano dall'Associazione Umbria Equosolidale: “In un mercato controllato dalle multinazionali, fortemente condizionato dalle scelte di pochi a scapito dei produttori e dei consumatori finali, è necessario stendere un ponte diretto tra i due attori apicali della filiera per favorire condizioni di lavoro e di vita migliori in Costa d’Avorio e un’ottima qualità del prodotto a prezzi favorevoli in Italia”.
Soddisfazione per la riuscita della manifestazione è arrivata anche da parte di Alessio Meloni, assessore alle Politiche Sociali di Castiglione del Lago: “Sono stati tre giorni ricchi di contenuti, una festa per le famiglie e per i turisti, che non sono mancati. Siamo orgogliosi di aver ospitato i rappresentati del commercio equo italiani e di essere stati sede di accordi internazionali sul cacao”.  Un plauso è arrivato anche da Oliviero Dottorini, consigliere regionale: “Bisogna riconoscere tutto il merito a questi ragazzi che, in buona parte con un lavoro volontario, mettono in scena da 11 anni un programma ricco di contenuti, che contribuisce con i fatti a lavorare per un mondo più giusto e solidale”.
A trent’anni dall’apertura in Italia della prima Bottega del Mondo, il movimento del Commercio Equo si è interrogato sulle proprie prospettive. L'occasione è stata la 24ª Assemblea Generale (AGICES), che si è tenuta a Castiglione del Lago, in concomitanza con Altrocioccolato, dove sono state annunciate modifiche alla Carta dei Criteri per adeguare il commercio equo ai cambiamenti avvenuti nella società. Da un lato per le Organizzazioni vi è la necessità di aggiornare la propria proposta, confrontandosi con nuove forme di consumo consapevole e di economia sostenibile; dall’altro la dialettica tra le Organizzazioni di Commercio Equo e il mondo della distribuzione organizzata, con uno sguardo anche al panorama internazionale.
Di alto livello è stato poi l’intervento di una rappresentate dell’organizzazione Meru Herbs, che da 20 anni opera in Kenya e commercializza i proprio prodotti nel circuito del commercio equo. La sua testimonianza ha fornito ai visitatori e ai volontari delle botteghe del mondo un esempio concreto di come il commercio equo è stato in grado di cambiare radicalmente in meglio la vita della comunità di Meru, permettendo a circa 490 famiglie di uscire da una condizione di povertà estrema e migliorare sensibilmente i propri standard di vita.

Ufficio stampa
Mg2comunicazione – studio associato
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Inserito martedì 18 ottobre 2011


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