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Un’escursione guidata sulle rive del Tevere
L’escursione, da P. San Giovanni a P. Valleceppi, è stata occasione per osservare il territorio e gli elementi critici: l'urbanizzazione eccessiva e la cementificazione, la questione degli argini

Perugia, 16 ottobre 2011                                                                             Comunicato Stampa

 Un’escursione guidata sulle rive del Tevere per tenere sotto controllo il rischio idrogeologico dà il via alla tappa umbra di  “Operazione Fiumi 2011”, la campagna di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile dedicata alla prevenzione di frane e alluvioni.

Le sponde del Tevere sotto i riflettori, questa mattina, durante l’escursione guidata organizzata da “Operazione fiumi 2011”, la campagna nazionale di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile dedicata all’informazione alla sensibilizzazione ed al  monitoraggio sul rischio idrogeologico. Nella prima giornata della tappa umbra, l’equipaggio della campagna, insieme ai volontari del circolo locale di Legambiente, ha organizzato una passeggiata informativa sulle sponde del fiume per tenere alta l’attenzione sulle condizioni del rischio  della zona.

L’itinerario dell’escursione, da Ponte San Giovanni a Ponte Valleceppi, è stata occasione per conoscere ed osservare il territorio da vicino e per approfondire quali siano gli elementi critici nella gestione dell’area adiacente il fiume che potrebbero amplificare il rischio idrogeologico, quali l’urbanizzazione eccessiva e la cementificazione delle zone particolarmente esposte al rischio o opere di messa in sicurezza invasive sull’ambiente fluviale. La passeggiata è stata anche l'occasione per verificare lo stato di salute del Fiume Tevere a monte della centralina idroelettrica di ponte San Giovani dopo l'ennesimo caso di rilascio di sostanze inquinanti nel fiume avvenuto proprio venerdì scorso e che ha causato un'improvviso calo della percentuale di ossigeno disciolto in acqua e la conseguente morte di molta fauna ittica.

“Come già abbiamo affermato più volte, il progetto che prevede la costruzione di un argine lungo 1,7 km lungo la sponda sinistra del Tevere proprio qui a Ponte Valleceppi, – afferma Giorgio Zampetti, coordinatore scientifico di Legambiente - non rappresenta assolutamente la soluzione più efficace per una reale opera di mitigazione del rischio idraulico. La sua costruzione lungo la sponda sinistra andrebbe a proteggere un’area a rischio minore rispetto a quella localizzata sulla sponda destra, l’ansa di Pretola, classificata a rischio R4, rendendola ancora più vulnerabile al rischio alluvioni. Inoltre, il restringimento dell’alveo in questo tratto causato dall’arginatura, accrescerebbe ancora di più il rischio a valle diminuendo la capacità di laminazione delle acque. Un intervento che distoglierebbe, inoltre, le poche risorse economiche a disposizione per la difesa del suolo da interventi più risolutivi, quali l’adeguamento della rete scolante e il ripristino delle aree di esondazione naturale a monte dell’abitato.”

La zona lungo le sponde del Tevere al centro dell’iniziativa di oggi è un’area SIC ed è caratterizzata dalla presenza di una preziosa varietà di vegetazione e fauna, già fortemente minacciata dalla esistenza di impianti inquinanti, rete fognaria inefficiente, scarichi diffusi e da fenomeni di erosione delle sponde, che interventi di messa in sicurezza inefficaci ed invasivi comprometterebbero definitivamente. Al contrario, progetti di riqualificazione studiati su scala di bacino, il ripristino delle aree di esondazione naturale e la possibilità di rendere queste zone di alto pregio naturalistico maggiormente fruibili, rappresentano elementi fondamentali per una reale mitigazione del rischio.
 
“Temiamo che la costruzione di questo argine cosi impattante - dichiara Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria - sia solo un modo per rendere edificabile quest’area, non rispondendo alle esigenze di sicurezza, di tutela ambientale e fruizione della zona, che avrebbero invece bisogno di interventi di riqualificazione del fiume per una reale riduzione del rischio idraulico. Un percorso che deve essere accompagnato da un processo di partecipazione pubblica reale e concreto, che preveda il contributo di tutti i portatori d’interesse fin dalle prime fasi di stesura dei progetti. Una processo che in questa zona aveva preso vita 13 anni fa con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la soluzione della critica situazione di Ponte Valleceppi - Pretola ma che ancora oggi non ha avuto seguito. Per questo chiediamo- conclude Alessandra Paciotto - di riavviare un processo di partecipazione strutturata, anche attraverso l’avvio di un Contratto di fiume”.

Domani, lunedì 17 ottobre, per la seconda giornata della tappa umbra, l’equipaggio di operazione fiumi sarà impegnato in una giornata dedicata alla sensibilizzazione dei più giovani con una iniziativa nella scuola media di Ponte Felcino studiata per far comprendere ai ragazzi cosa sia il rischio idrogeologico, come operare correttamente, nel rispetto dell’ambiente, per mitigarlo, e come mettersi in sicurezza nella drammatica eventualità di un’emergenza.

Ufficio Stampa Operazione Fiumi
 Laura Binetti 3494597983
operazione_fiumi@legambiente.it




Inserito domenica 16 ottobre 2011


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