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Foglie di betulla e fogli di papiro...
ovvero la pace č una farfalla. Poesie arabe e siciliane, con il numero di ottobre di "Folia Fluctuantia"

Il numero di ottobre di Folia fluctuantia:

 FFOP OTTOBRE 11.pdf

Primavera di Palestina

 

Due betulle, due alti fusti

con la bianca cute

quasi fogli inconfondibili

nati dalla medesima radice

con le prime verdi foglie

fluttuanti nell'aria, brevemente,

e cadenti poi sulla bruna terra,

e le farfalle, numerose,

dai diversi colori

ad esse e ad essi mescolate...

                                enneeennee

 

In Danilo Dolci: 'Il potere dell'acqua' (Melampo, Milano, 2010)

 Predicava Maometto:

"Quelli del Paradiso si vedranno scorrere fiumi ai piedi... nei giardini dell'Eden troveranno fiumi scorrenti sotto gli alberi. Iddio ha fatto scendere dal cielo l'acqua per ravvivare la terra dianzi morta".

(Ancora Nino Mangano ricorda un canto delle campagne di Naso, un lamento d'amore, che inizia: "Pedi d'aranciu, comu ti perdisti... Eri virdi, e gialina ti facisti: t'avi mancata l'acqua di lu pedi").

 La Sicilia ci č ormai inconcepibile senza l'arabo Chiostro di Monreale, senza i curvi zampilli e le colombe della sua fontana tra il profumo dei gelsomini. Senza "gebbie", e ulivi saraceni (glsomino č parola di origine persiano-araba).

 

Canta un poeta arabo-siciliano:

Favara dal duplice lago...

vista soave.

Dove i laghi si incontrano, ivi l'amore si accampa

e sul tuo canale la passione pianta le tende.

Oh splendido lago delle due palme...

l'acqua limpida sembra perle liquide.

...Le arance che nell'isola maturano

son fuochi ardenti in rami di smeraldo.

 

 

Buona lettura,

 



Daniele Crotti


Inserito martedě 27 settembre 2011


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