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Ancora una riflessione su un certo sviluppo del territorio
Ancora una riflessione su un certo sviluppo del territorio
Così si perdono le identità storiche dei tanti campanili, le bellezze del nostro paesaggio, le radici della nostra cultura
Si è parlato molto della costruzione di una nuova “cittadella” commerciale a San Martino in Campo.
Un aspetto, secondo noi, è stato poco trattato. Ma ha una sua rilevanza. Vogliamo che sia costruito il megastore? Sembrerebbe di si. Ormai sarebbe tutto deciso. Comunque, forse, vale la pena dire che oltre all’aspetto economico, occupazionale, ambientale ecc…, che si porta dietro, esiste anche la componete socio-culturale.
In breve, la costruzione di un nuovo megastore inequivocabilmente rientra nella diffusione del cosiddetto pensiero unico. Quello di una società globale basata sul consumismo, che oggi sta mettendo in evidenzia tutti i suoi limiti.
Infatti là dove la multinazionale del legno si è realizzata il fine settimana registra una fila enorme di auto di gente che viene dal più ampio possibile bacino di utenza. Sono famigliole che arrivano, mettono i bambini in parcheggio, visitano i padiglioni, mangiano hamburger ecc… Compiono un rito che si ripete di settimana in settimana. Tutti schierati, in fila, omologati.
Nell’ultima Marcia della Pace ha fatto scalpore l’informazione che la Cina ha comprato in Africa tanta terra quanto è grande la Francia. In una forma inedita di neo-colonialismo. Ma l’arrivo delle multinazionali in Umbria non è la stessa cosa ovviamente molto in piccolo?
Così si perdono per sempre le identità storiche dei tanti campanili, le bellezze del nostro patrimonio paesaggistico, le radici stesse della nostra cultura.
Comitato di salvaguardia ambientale di San Martino in Campo