Una ferita sul monte Tezio
L’impianto
fotovoltaico in fase di completamento in località Maestrello sul
Monte Tezio è una pesante ferita al paesaggio dell’intera zona.
Una
delle zone più belle e intatte del comune di Perugia è stata
stravolta con 3560 pannelli fotovoltaici e 17.400 metri quadrati di
terreno di particolare interesse agricolo sono stati definitivamente
sottratti all’agricoltura.
In
una zona sottoposta a vincolo idrogeologico, a ridosso del parco del
Monte Tezio, è stato realizzato un impianto di 998 kilowatt che
segnerà per vent’anni e forse più l’intero territorio a nord di
Perugia.
Il
Monte Tezio è stato salvato nel 2005 dalle pale eoliche per la forte
opposizione delle associazioni ambientaliste e dei comitati, ma non
si è salvato oggi dai pannelli del fotovoltaico dei quali si è
sottovalutato l’impatto ambientale e paesaggistico.
Purtroppo
gli impianti fotovoltaici spuntano come funghi in tutta l’Umbria.
Il
poco terreno agricolo, spesso di pregio, viene cancellato.
Italia
Nostra si è opposta alle pale eoliche sui nostri monti e si oppone
ora agli impianti fotovoltaici in pianura o collina, chiedendo che lo
sviluppo delle energie rinnovabili avvenga prioritariamente nelle
zone industriali, sui tetti delle abitazioni fuori dai centri storici
e lungo le superstrade di grande scorrimento in funzione di barriere
antirumore come accade in Trentino.
Il
paesaggio umbro è stato autorevolmente descritto nei volumi
“Campagne umbre” di Henri Desplanques e da ultimo in
“Architettura e paesaggio rurale in Umbria” presentato a luglio a
Roma e a Città di Castello proprio in questi giorni dalla Regione
Umbria.
L’Umbria
che va quindi orgogliosa del suo paesaggio non può cancellare per il
fotovoltaico e per le pale eoliche secoli di storia e qualità
paesaggistica.
Urbano Barelli - Vicepresidente nazionale di Italia Nostra
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