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Raccolta differenziata
Diffida di Legambiente Umbia e Cittadinanzattiva a GEST, ATI 2 e ai sindaci

Comunicato stampa                                       Perugia, 7 settembre 2011


Raccolta differenziata: Legambiente Umbia e Cittadinanzattiva inviano una diffida a GEST, ATI 2 e ai sindaci.

E' fuori legge raccogliere il rifiuto organico con sacchi monouso in polietilene.

Lo hanno più volte detto verbalmente e a mezzo stampa al personale delle società che fanno parte del raggruppamento di imprese che ha dato vita alla GEST s.r.l. e anche al Presidente di Gesenu, Graziano Antonielli, così come ai Sindaci e agli Assessori di alcuni comuni dell'ATI2 a cominciare dal Sindaco di Corciano Nadia Ginetti e all'Assessore all'Ambiente del Comune di Perugia, Lorena Pesaresi: è fuori legge raccogliere il rifiuto organico con sacchi monouso in polietilene.

Ora Legambiente Umbria e Cittadinanza Attiva, verificato che a distanza di nove mesi dalla messa al bando degli shoppers non biodegradabili, le norme in vigore rimangono totalmente disattese dalla quasi totalità delle aziende di servizio operanti nel territorio umbro, hanno deciso di inviare una diffida formale a GEST, la società affidataria del servizio di igiene urbana nel territorio dell’ATI2, ai Sindaci e alla stessa ATI2, affinchè provvedano immediatamente all'impiego di sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002 o di contenitori a svuotamento riutilizzabili.

L’art. 182 ter del d.lgs. 152/2006 come modificato dal d.lgs. 205/2010 – precisano l'Avvocato Emma Contarini, responsabile del Centro di Azione Giuridica di Legambiente Umbria e l'Avvocato Giorgio Fusco Moffa che collabora con Cittadinanzattiva, citando la norma - dispone espressamente che “la raccolta separata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o con sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002. [...] le regioni e le province autonome, i comuni e gli ATO, ciascuno per le proprie competenze e nell’ambito delle risorse disponibili allo scopo alegislazione vigente, adottano entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della parte quarta del presente decreto misure volte a incoraggiare […] la raccolta separata dei rifiuti organici; […] il trattamento dei rifiuti organici in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale; […] l’utilizzo di materiali sicuri per l’ambiente ottenuti dai rifiuti organici, ciò al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente”.

Il tenore della norma non lascia adito a diverse interpretazioni – continuano l'Avvocato Contarini e l'Avvocato Fusco Moffa – obbliga chiaramente il gestore all’utilizzo di sacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002 o in alternativa di contenitori a svuotamento riutilizzabili. E la condotta di GEST oltre a violare la norma richiamata si pone in aperto contrasto con i più generali principi di prevenzione e precauzione”.

In alcuni Comuni dell'ATI 2 vengono consegnati direttamente all'utente i sacchi monouso (quindi non riutilizzabili) in plastica o semplicemente viene consigliano l'utilizzo dei sacchetti per la spesa in plastica (per altro ormai in via di estinzione) giustificando questa modalità di operare con la procedura adottata nell'impianto di compostaggio che prevede l'eliminazione del sacco in plastica prima che il materiale organico inizi il processo di compostaggio nelle apposite vasche. Processo che poi porterà alla maturazione di un compost di qualità immesso nel circuito agricolo. Addirittura in alcuni casi arrivano a non ritirare l'organico se non esposto con il sacchetto in propilene fornito da loro, escludendo la possibilità di usare gli shopper biodegradabili presi al supermercato.

Una pratica che non solo è fuori norma – dichiarano Alessandra Paciotto, presidente di Legambiente Umbria e Danilo Bellavita coordinatore di Cittadinanzattiva di Corciano – ma che non si integra nel processo virtuoso della raccolta differenziata che era uno degli obiettivi principali della norma entrata in vigore il primo gennaio 2011 e che prevede l'eliminazione dei sacchi monouso in polietilene per l'asporto delle merci”.

Non è accettabile che si continui ad eludere una norma così importante che ha l'obiettivo di prevenire la formazione di rifiuti – concludono i rappresentanti delle due associazioni – ed è ancora più grave che si richiedono comportamenti virtuosi ai cittadini quando gli stessi soggetti chiamati a svolgere un servizio o a promuovere quei comportamenti virtuosi sono i primi a farsi beffa delle norme. Sollecitiamo quindi tutti i Comuni umbri ad intervenire con determinazione affinchè le aziende di gestione dei rifiuti non distribuiscano più sacchetti in polietilene per la raccolta dell'organico, ma consegnino agli utenti quelli compostabili certificati o i contenitori a svuotamento riutilizzabili e che comunque venga previsto e promosso l'utilizzo di quelli biodegradabili presi al supermercato”.


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Inserito mercoledì 7 settembre 2011


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Commenti

Nome: Paolo
Commento: E' vergognoso che debbano essere i cittadini a dare indicazioni alla GEST su come deve essere eseguita la raccolta della frazione organica. Visto che questi signori vengono pagati con i soldi dei cittadini dovrebbero essere molto preparati e precisi nella raccolta e gestione dei rifiuti, altrimenti se ne dovrebbero andare a casa!

Nome: Antonio Fratini
Commento: Il fatto che siano i cittadini a dover dire alla ditta preposta al ritiro e smaltimento dei rifiuti organici, come debba fare per ritirare l'organico, la dice lunga su come viene eseguita tutta la lavorazione...

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