Scusi, ma dove si va per Roma?
Una selva di cartelli per un percorso improbabile
A Perugia, lo diciamo da sempre, è difficile spostarsi a piedi: in compenso, aumentano ogni giorno i cartelli e le indicazioni per percorsi pedonali (che non esistono). Prima sono comparsi dei cartelli in metallo con scritte illeggibili, su archetti, a forma di leggio, ormai dimenticati da tutti; poi sono comparsi dei cartelli bianchi con degli itinerari "rionali" impossibili a farsi a causa delle macchine, delle barriere architettoniche, della mancanza di marciapiedi, ecc.: oggi anch'essi sono degradati e dimenticati. Ma intanto sono comparsi qua e là, come una improvvisa fioritura, dei cartelli gialli e azzurri con una dicitura davvero complessa e misteriosa: sul giallo c'è scritto "Via di Roma", sull'azzurro invece "Via Francigena di S. Francesco". I cartrelli compaiono un po' dappertutto in città e in periferia, e le frecce sono dirette un po' in tutte le direzioni: ma probabilmente seguono un itinerario, per quanto contorto e tortuoso. Ora, le parole chiave del cartello sono tre: Roma, via Francigena e S. Francesco, tutte e tre molto forti e cariche di suggestioni, ma povere di suggerimenti. Infatti: - via di Roma sembrerebbe indicare la via da percorrere (da eventuali pellegrini a piedi) per raggiungere Roma: ma allora, perché per andare a Roma dal centro bisogna andare in via Bontempi e scendere sulla via regale che va ad est (Fabrianese)? Lo sanno tutti che per andare a Roma si passa da Porta S. Pietro e qui, al massimo, si può deviare per la porta S. Girolamo in direzione di Assisi. Che c'entra la via regale di Porta Sole?
Da Piazza Danti a via Bontempi
Altro esempio: i cartelli indicano quale via di Roma il percorso S. Erminio - Porta S.Antonio - Porta del Bulagaio - Parco di S. Angelo, cioè verso nord: ma Roma sta dall'altra parte, verso sud. Forse è la via da Roma. Oppure è solo un pretesto per far conoscere luoghi bellissimi e panorami stupendi: ottima cosa; ma che c'entra Roma?
A S. Erminio (via della Tramontana)
- Via Francigena: questa indicazione è curiosa, visto che la via Francigena (cioè la via che nasceva in Francia per pemettere ai pellegrini di raggiungere Roma) passava in Toscana, ed il percorso è stato ampiamente ricostruito; a Perugia invece passavano i pellegrini che dal nord (Venezia, Austria, Germania, ecc.) valicavano l'Appennino per recarsi a Roma, magari passando per Assisi; è il percorso dei Romei, non uniforme ma che attraversava, come tanti rivoli, le varie strade e le varie città che vi si trovano: ne resta traccia nella via Romea tra Ravenna e il Po, e la E45 oggi ha semplificato le cose (ma non tanto...). Qui ci vorrebbe qualche indicazione storica, per noi comuni passeggiatori privi di raffinate conoscenze scientifiche: la via Francigena passava da Perugia? ma che bella notizia. - S. Francesco: beh, qui siamo più tranquilli, San Francesco è stato dappertutto, ha percorso le nostre valli e le nostre colline in lungo e in largo, e quindi sarà passato anche nei luoghi indicati dai cartelli. Certo, anche qui qualche indicazione non guastava: San Francesco percorreva la via Francigena a Perugia? non lo sapevamo: altra bella notizia da aggiungere alla nostra bellissima storia cittadina. Certo, qualche dubbio rimane: è vero che san Francesco amava i luoghi dirupati, paludosi e scomodi, ma insomma perché mai sarà passato, nei suoi spostamenti, invece che dalla comode e frequentate vie regali della repubblica perugina, sui dirupi scoscesi e impraticabili fuori dalle mura di borgo S. Antonio o di Porta S. Angelo? In quei luoghi, poteva forse predicare a uccelli e vipere, e il santo amava queste bestie, ma non ai cristiani che, numerosissimi, affollavano già ai suoi tempi i borghi perugini. Anche perché le attuali vie sono state realizzate una trentina di anni fa, cioè circa sette secoli dopo il passaggio del Santo. Ancor più improbabile mi pare il passaggio in luoghi come, appunto, il parco di S. Angelo o il percorso pedonale lungo il Tevere (dove pure i cartelli sono fioriti). Insomma, il perugino o il turista che si imbatte in quei cartelli (e non può non imbattervisi, sono ovunque), andrebbe un po' aiutato, invece di esser mandato un po', come si dice, in giro...
In via della Pergola, verso il Bulagaio
Quel che però stuzzica l'interesse, al di là delle certezze storiche, è il costo di tutta l'operazione. Ogni singolo cartello, tra ideazione, grafica, realizzazione e messa in opera, costa diverse centinaia di euro: moltiplicando per il numero dei cartelli che si vedono in giro, si arriva a cifre che lasciano senza fiato. Chi ha pagato tutto ciò? Anche questa potrebbe essere una buona informazione, se non per il turista, almeno per il cittadino. E si consideri che, in tutto il tratto da Porta S. Antonio al Parco di S. Angelo, costellato di costosi cartelli, non c'è un solo metro di marciapiede, le maccchine occupano tutto la spazio stradale, si prendono la precedenza, non lasciano scampo al povero pedone; inoltre il fosso, le mura e l'arco del Bulagaio offrono un ben misero spettacolo all'eventuale passeggero, ridotti come sono a un totale degrado e abbandono. Insomma, chissà, qualche cartello in meno, e qualche opera pedonale (e qualche informazione) in più, potrebbero dare una mano a Perugia.
Nome: Fabio Commento: Bravi, ottimo reportage. Il lvello dei nostri governanti si conferma sotto il minimo decente. Sono degli incompetenti mangiapane a tradimento... ma continuiamo a votarli. Abbiamo il governo che ci meritiamo. Forse dovremmo fare come in Nordafrica.
Nome: lamberto salvatori Commento: stavolta dico solo....."Che vergogna"
Perugia in completo degrado!!!
Ma perchè non andiamo a vedere il Trentino?