I pali davanti all'Acquedotto
Via Appia deturpata da un'opera assurda che priverà i turisti e tutti noi perugini di uno scorcio unico
Passando per Via Appia mi son trovato davanti ad uno scempio che non avrei mai pensato di trovare in uno dei più bei posti della città: pali piantati nel terreno, riducendo la corsia stradale, per installare le telecamere deLla Ztl. Non voglio minimamente discutere sull'opportunità o meno di controllare la zona con sistemi visivi, rilevo solamente che una delle zone più fotografate di Perugia quale l'area tra Via Appia, l'Acquedotto e la strada Nova è stata deturpata da un'opera assurda che priverà i turisti e tutti noi perugini di uno scorcio unico e quanto mai prezioso.
(N.d.R.: Il problema della segnaletica Situ, sproporzionata e invadente, si ripete in via Appia dopo aver colpito senza alcun riguardo la Porta S.Susanna, la Chiesa di S. Maria Nova, il Palazzo Gallenga, e altri luoghi importanti, che hanno perso ogni suggestione e sono diventati semplici svincoli automobilistici. Possibile che non ci sia nessuna integrazione tra chi piazza la segnaletica e chi si interessa di "pubblico decoro"?).
Nome: marina Commento: Quei pali sono la rappresentazione tangibile del peggio che questa amministrazione ha fatto e sta facendo per il centro storico, che sta agonizzando ed ogni ulteriore restrizione, multa, pedaggi assurdi dei parcheggi, orari ottocenteschi del minimetrò lo porteranno alla definitiva deriva. Sbagliano quei residenti che pensano che la chiusura di tutto li salvaguardi dalla criminalità. E' l'esatto contrario: più vita e movimento, negozi ed attività e locali aperti equivalgono a meno deliquenza.
Nome: andrea Commento: Se a Perugia, come in Italia, fossimo tutti più rispettosi delle regole vedremmo meno pali in giro
Nome: claudio santi Commento: Il classico esempio di come a volte la cura possa essere quasi peggio del male. Evitare il parcheggio ed il traffico di veicoli non autorizzati è sicuramente importante ma perché non farlo coinvolgendo il lavoro di vigili urbani ed ausiliari del traffico? In zona Conca, da quando i parcheggi sono stati ceduti alla Sipa si assiste all'incredibile ricerca del posto in divieto di sosta dove il funzionario Sipa, che passa più volte al giorno, non puù fare contravvenzione e confidando sulla oramai totale assenza delle altre forze dell'ordine. Un vigile urbano in più sarebbe stato un posto di lavoro in più e probabilmente un controllo più puntuale sulle zone dello spaccio contro il quale i varchi elettronici ZTL non fanno assolutamente nulla.
Nome: Maria Pia Battista Commento: E in Via Eburnea, attaccati ad un archetto scolpito in un edificio ad angolo con la Via regale, sono stati collocati due contenitori (che insieme al cassonetto dell'Enel fanno tre, tutti in fila) che sembra proteggano quanto è necessario per il funzionamento dei "pali". Soprattutto uno è piuttosto grande, sembra una cassaforte. Stanno proprio bene davanti alla fontanella ormai fatiscente. Sembra d'altra parte che questi "pali" siano stati richiesti dai residenti dei diversi quartieri per difendersi dall'invasione delle macchine dei non residenti. Questo è.
E, tornando all'Arco Etrusco, c'è ancora il parcheggio riservato alla Soprintendenza? Non ci passo da qualche giorno. E davanti all'Univerisità degli Stranieri c'è ancora il parcheggio abusivo spesso utilizzato da persone importanti? Questo siamo, e la città rispecchia quello che siamo. Maria Pia Battista
Nome: stefano Commento: Non mi entusiasmano questa sorta di lampioni in mezzo alla strada ma credo che a Perugia ci sia di peggio, e poi per i pochi eroici residenti penso sia una buona cosa, altrimenti quella era un'altra zona da parcheggio selvaggio, considerato che si trova in area universitaria. Ciò che non va è l'intero centro storico, che è diventato un'area dequalificata, senza più un'anima, senza negozi e botteghe tipici, senza residenti... per di più, la gran parte delle abitazioni è affittata alla bell'e meglio a studenti e stranieri(spesso dei veri e propri loculi), ai quali poi la città non ha altro da offrire che pub o negozi in cui consumare... non cultura ma alcolici e vestiti. Poi ci si lamenta se l'acropoli è diventata quel che è...