Cinque domande al Vicesindaco sul Tevere
Rielenchiamo brevemente alcuni dei problemi e risoluzioni disattese in trent’anni dalla prima ideazione del progetto del Parco Fluviale
Al Presidente della Giunta Regionale
Al Presidente della Provincia di Perugia
Al Sindaco di Perugia
Al Vicesindaco di Perugia
All’Assessore Comunale all’Ambiente di Perugia
Comunicato stampa
Cinque domande al Vicesindaco sul Tevere
La terza ricorrenza della strage dei pesci del luglio 2008 e gli ultimi fatti sulla distilleria ripropongono all’opinione pubblica la questione della realizzazione del Parco Fluviale Territoriale. Per questo rielenchiamo brevemente alcuni dei problemi e risoluzioni disattese in trent’anni dalla prima ideazione del progetto. Ci rivolgiamo al Vicesindaco e delegato ai parchi con la speranza che questa volta voglia rispondere in forma pubblica. Sono cinque domande che vorremmo riproporre periodicamente fino alla fine dell’attuale consiliatura con la disponibilità della stampa. Visto che anche il Sindaco ha riconosciuto ultimamente la gravità dello stato di salute del fiume.
1) Che fine ha fatto l’impegno voluto dal Sindaco Boccali di aprire un tavolo Interistituzionale che porti alla definizione del progetto Parco ancora non riconosciuto ufficialmente negli atti urbanistici regionali. Riconoscimento che comporterebbe vincoli urbanistici, monitoraggio degli scarichi, regolamentazione degli attingi menti, attivazione finanziamenti regionali e europei ecc…? E senza il quale è legittimo il sospetto che il Parco non si voglia per non ledere interessi privati?
2) L’oasi naturalistica “Ansa degli Ornari” passerà mai alla pubblica e libera fruizione?
3) Le previste messe in sicurezza attraverso macro-arginature sono compatibili con il Parco oppure rappresentano solo una liberalizzazione di aree golenali esondabili per nuove cementificazioni già previste nei piani di sviluppo?
4) Le industrie a rischio (distilleria) saranno delocalizzate e, quindi, qualsiasi loro ampliamento negato?
5) Tutto il percorso del fiume nel territorio comunale sarà mai considerato patrimonio pubblico a comprendere l’intera area sud (San Martino in Campo) ancora oggi soggetta ad una evidente convenzione all’esclusione?
Comitato per la salvaguardia ambientale di San Martino in Campo