La posizione della Federmobili - Confcommercio della provincia di Perugia è molto chiara: “netta contrarietà al progetto”. Come dire che l’insediamento del colosso Ikea nel territorio perugino è insostenibile anche dal punto di vista economico. Posizione che coincide perfettamente con quanto espresso dall’ambientalismo locale già espressa chiaramente nell’agosto del 2008. Quindi precisamente tre anni fa quando apparve sui giornali la prima “indiscrezione”. Indiscrezione perché come al solito da parte della Pubblica Amministrazione non venne fuori alcun chiarimento, anzi cominciò un periodo in cui gli atti burocratici andarono avanti senza che ufficialmente trapelasse niente. Né si pensò di coinvolgere la popolazione in una scelta così importante perché viene a incidere direttamente sulla qualità della vita. In altre parole tutta la vicenda è stata portata avanti nel segreto degli uffici e , forse, con un decisionismo che ha rappresentato una vera e propria forzatura. Adesso, però, potrebbe non essere troppo tardi visto l’intervento dell’Amministrazione provinciale torinese con un netto divieto alla prosecuzione dell’iter amministrativo. Sottolineiamo la parola “Provincia” perché non abbiamo ben capito quale ruolo abbia la nostra nell’intera vicenda. Una specie di convitato di pietra. Che poi il problema dell’uso e dell’abuso del suolo, particolarmente agricolo sia diventato un vero e proprio caso nazionale lo dice il Movimento nazionale “stop al consumo di territorio” http://www.stopalconsumoditerritorio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=457&Itemid=1 che è promotore di un appello in rete “SALVIAMO IL PAESAGGIO, DIFENDIAMO I TERRITORI” .

In sintesi l’affare, secondo noi, non deve essere la trasformazione dell’area dall’attuale destinazione agricola in edificabile, ma l’apertura del punto vendita Ikea. Per tutti i soggetti coinvolti e in special modo per la comunità. 

Anna Rita Guarducci

Presidente