Tutto chiaro su Ikea?
La Provincia di Torino ha bloccato la nascita di una seconda mega-struttura Ikea: “Sono terreni agricoli, non possiamo consumare altro suolo”. E a San Martino in Campo?
Comunicato stampa
In questi giorni la stampa nazionale online(http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/413213/) riportava la notizia che la Provincia di Torino ha bloccato la nascita di una seconda mega-struttura Ikea. Che avrebbe dovuto sorgere fra i comuni di La Loggia e Moncalieri. Rinunciando così ad un investimento di 60 milioni di euro e 250 posti di lavoro.
Le motivazioni addotte dalla Provincia: “Sono terreni agricoli, non possiamo consumare altro suolo”. E IL Presidente Antonio Saitta precisa che hanno detto no perché hanno “Un piano territoriale provinciale che tutela i terreni agricoli per evitare il consumo del territorio. Se un imprenditore vuole impiantare un’attività, lo faccia da imprenditore andando su aree industriali o commerciali”.
Proprio come era già successo a Vecchiano vicino Pisa e anni prima a Padova.
Ne consegue che le nostre perplessità al mega-centro Ikea San Martino in Campo hanno qualche ragione di esistere. Ma il confronto è d’obbligo.
La prima domanda è rivolta alla Provincia per chiedere se esiste un piano territoriale provinciale. Da noi la decisione è stata presa senza nessuno scrupolo. Basta un piccolo intervento sul Prg. Se poi la cittadinanza è condizionata da un ipotetico ritorno occupazionale e la pubblica amministrazione è ansiosa di riscuotere gli oneri urbanistici, il gioco è fatto.
La differenza culturale è abissale! Evidentemente i risultati referendari non hanno insegnato niente. Il patrimonio paesaggistico-agricolo è un bene comune unico e irripetibile. Come tale va protetto.
Comitato per la salvaguardia ambientale di San Martino in Campo
Nome: andrea Commento: oramai tutti gli organi "istituzionali" sono solo attirati dal businness che ne consegue.......si vedano la MAXISTALLA, IL DEPOSITO DI IDROCARBURI i quali massacreranno sia dal punto di vista ambientale che di vivibilità una delle periferie piu' VERDI del nostro comune........
Il territorio sembra sguarnito politicamente, invece ha espresso un consigliere comunale anzi due considerando quello del "colle", il presidente della GESENU e infine la responsabile regionale ambiente Pd. E' VERO SIAMO SCARSAMENTE RAPPRESENTATI: MEDITATE GENTE MEDITATE.......
Nome: Antonio Commento: A Perugia a volte ci opponiamo a certe opportunità che non riesco con tutta la buona volontà a capire.
E' il caso dell'Ikea.
A Perugia non abbiamo un centro fieristico. Lo ha fatto Bastia, con tutto l'indotto che comporta.
A Perugia checché se ne dica non abbiamo un parco commerciale.
Lo ha fatto Corciano, con tutto l'indotto che comporta.
A Perugia non abbiamo un auditorum, un centro Piscine comunali, anche il Giometti cinema è arrivato dopo che Corciano aveva fatto il multisala e si potrebbe continuare con una lunga lista di infrastrutture che mancano.
Qualcuno mi sa dire che differenza c'è tra fare l'Ikea a San Martino in Campo o a Bastia dove il Comune non aspetta altro che la richiesta?
Credete che Perugia si possa reggere solo su Umbria Jazz o Eurociocholate?
Bisogna superare i vecchi schemi ideologici e confrontarsi con la realtà, in modo almeno da "indirizzare" le scelte piuttosto che subirle!!
Questo si.
Altrimenti Perugia si ritroverà (già lo è), circondata da comuni che gioiscono ed usufruiscono delle sue rinunce (Umbertide, Corciano e Bastia in primis).
Inoltre se proprio si vuol difendere i terreni agricoli, COME MAI NON SI IMPEDISCE LA INSTALLAZIONE DEI PANNELLI FOTOVOLTAICI SU TERRENI AGRICOLI PIANEGGIANTI, FERTILI ED IRRIGUI) COME HANNO GIA' FATTO TOSCANA ED ALTRE REGIONI? Ma dico io, con tutti i tetti di capannoni, tutte le colline non coltivabili, le cave dismesse ecc. ecc., proprio sui campi AGRICOLI in pianura dobbiamo mettere i fotovoltaici??
Robbadamatti!!
Nome: Michele Commento: Della verde Umbria tra non molto resterà solo un vago ricordo. Una settimana che manchi, o per un pò cambi strada e vedi dove prima c'era terreno agricolo nascere come funghi capannoni edifici vari che non porteranno nessun beneficio alla città ma che danneggiano l'ambiente e distruggono la ricchezza dell'agricoltura e la vocazione turistica. Così anche a S. Martino in Campo nascerà un nuovo mostro di cemento che divorerà quel bel territorio agricolo e rovinerà la serenità dei piccoli borghi. Ma certo in compenso le nostre amministrazione avranno gli oneri di urbanizzazione da spartirsi.