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Fallimento della raccolta differenziata a Perugia
Fallimento della raccolta differenziata a Perugia
I dati di Regione e Arpa lo certificano: ma il comune di Perugia premia Antonielli confermandolo per la terza volta alla guida di Gesenu. L'assessore Pesaresi si arrampica sugli specchi
"Forse l'assessore Pesaresi ha sbagliato riga nel leggere le tabelle relative alla raccolta differenziata. Infatti Perugia, come dimostrano i dati forniti da Regione e Arpa che alleghiamo in calce, passa dal 32,6 per cento di raccolta differenziata del 2009 a un 35,4 per cento del 2010. E' un dato disastroso, soprattutto se rapportato a quanto previsto dal Piano regionale dei rifiuti che per il 2010 fissava al 50 per cento il livello di raccolta differenziata che Perugia e gli altri comuni avrebbero dovuto raggiungere. I dati storici inchiodano Perugia a una risibile crescita media dell’1,5 annuo. Il resto sono chiacchiere e le chiacchiere, com'è noto, stanno a zero”. Con queste parole Oliviero Dottorini risponde alle affermazioni “avventate” dell'assessore all'Ambiente del comune di Perugia, Lorena Pesaresi.
“Nella sua avventurosa arrampicata sugli specchi – aggiunge Dottorini – l'assessore Pesaresi è costretta a difendere l'indifendibile e a sparare cifre che non trovano riscontri in alcun dato consultabile e verificabile. Per parte nostra vorremmo tranquillizzarla: sui rifiuti noi non scherziamo affatto. E proprio per questo diciamo che Perugia e l'Umbria rischiano l'emergenza se non si punta con decisione sulla raccolta differenziata. Questo significa investimenti, sanzioni ai comuni inadempienti, creazione delle filiere del recupero, passaggio da tassa a tariffa per far pagare alle famiglie solo l'indifferenziato che producono. Non sono idee astruse, sono i contenuti del Piano dei rifiuti, nei confronti del quale il comune di Perugia è in molti punti inadempiente, almeno stando ai dati. Nonostante questo, ci risulta che l'Amministrazione comunale abbia premiato recentemente il presidente di Gesenu, Graziano Antonielli, tra l'altro esponente del Pd, confermandolo per la terza volta e non senza forzature alla guida della società di gestione. I motivi sfuggono ai più: magari saranno state le sue continue dichiarazioni d’amore verso gli impianti di smaltimento ultimi, meglio se inceneritori. Certo non per le elevate performance di Gesenu nel raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, perché quelle non esistono”.
“La verità – aggiunge Dottorini - è che la lentezza e la scarsa convinzione dell'assessorato regionale all'Ambiente rischiano di compromettere irrimediabilmente le previsioni del Piano dei rifiuti. In quest'ottica il blocco della differenziata potrebbe essere funzionale a un disegno che punta a portare in emergenza Perugia e l'intera Umbria, proprio per accelerare l'ampliamento delle discariche e la realizzazione del tanto invocato inceneritore. Il nostro invito è quello di distogliere l'attenzione dall'unico chiodo fisso che ha animato fino ad oggi le politiche regionali, quello della termovalorizzazione, per applicare il Piano dei rifiuti nella sua interezza e non a pezzi, dando impulso soltanto alla parte più arretrata della gestione integrata. E' evidente infatti - conclude Dottorini - che con questi dati sarebbe assurdo pensare alla chiusura del ciclo e alla realizzazione di impianti di smaltimento ultimo dei rifiuti, mentre occorre intervenire quanto prima con politiche concrete ed efficaci, investendo su metodi di differenziazione spinta, magari basandosi su sistemi meccanico-biologici già funzionanti in altre regioni e separando chi gestisce la raccolta differenziata da chi gestisce gli impianti di smaltimento ultimi".
Nome: Marco Commento: Leggendo le diciarazioni del consigliere Dottorini avevo avuto l'impressione che fosse stato troppo tenero. Infatti sono da poco usciti i dati ISPRA riferiti all'anno 2009 e la prima cosa che balza ali occhi è che come al solito la nostra Regione si attribuisce una percentuale di raccolta differenziata superiore a quella che invece gli viene attribuita dall'ente statale. Per l'esattezza il 32,6% contro il 30,4%. Altro dato interessante è vedere che la Campania (Regione ritenuta arretrata nel trattamento dei rifiuti) ci ha quasi raggiunto con il 29,3% (si dice che nel 2010 ci abbia addirittura sorpassato). Siamo certamente al di sotto della media italiana (33,6%) e con una produzione dei rifiuti tra le più alte della nostra nazione.
In questo bruttissimo scenario ciò che più mi ha colpito è stata l'affermazione dell'Assessore all'ambiente Pesaresi quando dice che nel 2012 saranno raggiunti dal porta a porta il 70% degli abitanti. Non mi sembra un buon proposito quello di non voler rispettare la legge. Infatti vorrei ricordare che il Piano Regionale dei Rifiuti dice che deve essere raggiunta dal porta a porta ALMENO il 79% della popolazione