La grotta azzurra
un racconto di Edy Pelagalli
La tenda romantica della cucina, con un colpo secco sferrato dal vento, frusta il mio viso fresco di lavanda, si spalanca la finestra portando con sé, uno sciabordio di campanellini, canne vuote scuotono la noce di cocco che li avvolge, un temporale in arrivo, mentre il quadro naif della nonna preannuncia un evento che si deve ancora compiere…il tonfo della cornice sul pavimento azzurro si placa solo quando pronuncio la parola “nonna “. I ricordi affiorano veloci: la grotta azzurra, il quadro dipinto dalla mia stravagante ava, i suoi molteplici nomi, l’odore aspro della sua cucina impregnata di colori ad olio, solventi, tele incompiute….
Nata ad Alatri, Rossi Luigia, detta Gina, poi adotta il cognome del marito, cosicché la bella Gina si firma in variopinti modi, scrive racconti ascoltati davanti al camino, vende abiti da sposa, si tramuta in antiquario, pittrice naif, legge la mano, consola gli innamorati, e si trasforma in indovina…
La nonna trasformista, oggi, tumultuosa, si annuncia, lei è qui, con il suo dipinto sulla grotta azzurra… Una grossa bugia, gli ammiccamenti quando le chiedevo se la grotta fosse veramente bella, facevano parte della commedia, lei aveva desiderato molto vederla, ma in prossimità di realizzare il suo sogno a pochi metri dall’affascinante scrigno azzurro, il mal di mare le impedì di ammirarla…Luigia ha mantenuto il segreto, lasciandoci il dipinto, con sfumature blu e giochi di luce…Va bene, nonna, appena riappendo il quadro prenoterò la mia vacanza….per ammirare la grotta più azzurra d’Italia!!...
Edy Pelagalli Perugia, 6 luglio 2011
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