No al rilancio della centrale a carbone a Bastardo
Il progetto Rometti ha come unico obiettivo il rilancio della centrale a carbone. Rispettare le deliberazioni del Consiglio e attivare un'indagine epidemiologica sul territorio
“Crediamo
che dopo le tante e fantasiose ipotesi sul futuro della centrale di
Gualdo Cattaneo, finalmente si possa iniziare a ragionare su proposte
sostenibili ed in conformità con quelle che sono le deliberazioni
del Consiglio regionale. Il progetto tanto sbandierato fino ad oggi
ha come unico obiettivo la riattivazione della vecchia centrale a
carbone”. Con queste parole Oliviero Dottorini, capogruppo
dell'Italia dei Valori in Consiglio regionale, torna a chiedere un
confronto delle forze di maggioranza che sostengono la giunta,
all'indomani dell'incontro fra i cittadini di Gualdo Cattaneo e
l'assessore Rometti in cui si è discusso sul futuro prossimo della
centrale a carbone di Bastardo.
“Sicuramente
– aggiunge Dottorini - fino ad oggi è stata quanto meno
sottovalutata l'opinione dei cittadini che hanno avuto modo nei
giorni scorsi di confrontarsi con l'assessore Rometti e di sommergere
di critiche il suo progetto di rilancio del carbone. Evidentemente
gli incontri a cui aveva partecipato in precedenza, e che aveva
sbandierato sia a mezzo stampa che in Consiglio regionale, non erano
poi così rappresentativi del pensiero della comunità locale. Forse
andrebbe dato atto che le nostre interrogazioni e le nostre prese di
posizione sono più legate ai problemi del territorio e al sentire
delle persone rispetto ai grandiosi progetti molto economy e poco
green finora annunciati”.
“Per
quello che ci riguarda - prosegue il capogruppo Idv - non possiamo
fare altro che continuare a chiedere l'abbandono del progetto di
rilancio del carbone e l'applicazione della mozione del Consiglio
regionale approvata nell'ottobre 2007 in tutte le sue parti, incluso
l'avvio di una indagine epidemiologica per verificare la diffusione
di malattie e patologie correlate alla combustione del materiale
utilizzato per la produzione di energia. Ricordiamo che l'impianto di
Gualdo Cattaneo presenta enormi criticità di carattere
socio-sanitario che richiederebbero verifiche che non ci risulta
siano mai state condotte: dalle norme antisismiche allo screening
periodico degli inquinanti contenuti nel carbone, dalla destinazione
dei fanghi di risulta allo smaltimento delle ceneri, ai controlli
delle acque prelevate e reimmesse nel torrente Puglia. L'unico
controllo ambientale eseguito, un bio-monitoraggio del 2006
commissionato dal Ministero per l'ambiente, aveva dato come esito la
"non buona qualità dell'aria". L'impianto di Gualdo
Cattaneo - conclude Dottorini - deve essere oggetto di un'opera di
riconversione e va trasformato in una delle più grandi centrali di
energia proveniente da fonti rinnovabili dell'intera Regione
escludendo quelle legate alla combustione, garantendo continuità
occupazionale e compatibilità con la vocazione turistica ed
enogastronomica del territorio. Le tecnologie ci sono, occorre
solamente la volontà politica e la lungimiranza nell'affrontare
scelte di cambiamento che coinvolgano i cittadini e che vengano
discusse insieme al complesso delle politiche regionali per
l'energia".
Oliviero Dottorini
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