Verso il XX Giugno e per i 150 anni dell’Unità d’Italia
Il 2 giugno 1946 l'Italia divenne una Repubblica con un referendum. Il 12 e 13 giugno facciamola diventare migliore andando e facendo andare a votare per i referendum. Buona Repubblica a tutti, Vanni
Perugia, 2 giugno 1946
In ogni caso, repubblica fu.
Comizi, cortei, campanone e luminarie. Discorsi dalla Vaccara. Miliocchi che piange e la voce gli si serra nella strozza. Corone a tutti: al cortile della Prefettura per i caduti del 15-18, al Poligono di Tiro per i partigiani, al Frontone sul monumento del Frenguelli, al cimitero sulle varie steli, a Cesare Battisti, a Felice Cavallotti, a Mario Grecchi, anche a Giordano Bruno, a Mazzini ovviamente ed immancabilmente a Garibaldi, ad ogni lapide l’alloro.
E, naturalmente bandiere.
E poi banchetti, libagioni ed evviva.
I repubblicani – mai, per vecchia tradizione, disdegnosi verso Bacco – raccontavano d’essersi, in quella fatidica sera, ubriacati. Se fosse vero o fosse vanteria, non si sa: era comunque verosimile.
E, diciamolo pure, giustificabile dopo tanta attesa e tanti re.
(Dante Magnini, Questa nostra storia, Volumnia, 1974).
(nella foto, la lapide a Guglielmo Miliocchi alla Società operaia di P.S.Angelo)