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Fontivegge: passano gli anni, ma il pedone non riesce ad attraversare
Dal marciapiedi alle strisce pedonali c'è una distanza di parecchi metri


Due anni fa, esattamente il venerdì 22 maggio 2009, avevamo pubblicato l'articolo:

Fontivegge: come attraversare?
Strisce pedonali scomparse, confuse, invisibili
http://www.latramontanaperugia.it/articolo.asp?id=935

Ebbene, dopo due anni, il pedone che, arrivando alla fine del marciapiede sulla Cortonese, non ha ancora trovato il modo di attraversare: infatti il passaggio pedonale è sempre laggiù, a parecchi metri di distanza.
Non gli resta che azzardare, a suo rischio e pericolo: come al solito, e come ha fatto in questi anni.

N.B.: delle tre foto, due sono di oggi, una è di due anni fa. Qualcuno sa riconoscerle? (esclusi i gaffitari, si capisce).

Ecco l'articolo di due anni fa (ma è sempre attualissimo):

Il pedone, che si ostinasse a voler attraversare la strada dopo il sottopassaggio di via Cortonese a Fontivegge, deve affrontare la sorte, o aspettare uno dei rari attimi in cui il traffico rallenta.
Le strisce pedonali, che peraltro non vengono mai rifatte, si cancellano subito, proprio a causa del traffico incessante; ma, quando ci sono, e quando sono almeno visibili, sono collocate nei punti più strani: ad esempio, prima della fine della ringhiera di protezione del marciapiedi. Quindi il pedone deve giungere alla fine della ringhiera e poi tornare indietro sulla strada per trovare le strisce su cui attraversare. A dirla così è una cosa poco chiara, ma a farla sul posto è ancora più confusa e soprattutto pericolosa.
Più avanti, all’inizio di via Cortonese, ci sono le strisce per arrivare allo spartitraffico, ma non ci sono poi per arrivare dall’altra parte della strada: e non si capisce perché un pedone dovrebbe rischiare la vita per arrivare a uno spartitraffico da cui non si va da nessuna parte.
Sembra insomma che le strisce, quando ci sono (e capita di rado) siano disegnate a caso, tanto per dire che si son fatte, senza un chiaro disegno di percorso pedonale che segua la logica degli spostamenti a piedi.
Sembra, ancora una volta, che l’importante è fare spartitraffico e corsie per il traffico privato, tanto a piedi non ci va nessuno. E così finisce che davvero a piedi non riesce più ad andarci nessuno.
E’ ora di cominciare a ragionare in un altro modo.




Inserito giovedì 19 maggio 2011


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