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Centro storico: le associazioni dei commercianti non possono decidere per tutti
Centro storico: le associazioni dei commercianti non possono decidere per tutti
La Giunta dica cosa vuol fare per impedire l'evidente declino in cui si sta perdendo una città e il suo centro storico, si assuma le proprie responsabilità e trovi forme e strumenti per parlare ai cittadini
Le associazioni dei commercianti non possono decidere per tutti sui problemi del centro storico. E' davvero inaccettabile che l'amministrazione comunale pensi di attuare progetti che incidono sulla vita di tutti e, soprattutto, su una parte così importante della città, trattando esclusivamente con una sola delle forze sociali in campo. La parte antica della città non può essere piegata a questi interessi per il semplice motivo che non è un centro commerciale, ma la sintesi straordinaria di tante eccellenze diverse. Mentre queste trattative vanno avanti, la città non viene informata e ora si annunciano sulla stampa accordi e patti da sottoscrivere tra il Comune e alcune associazioni. Le questioni in discussione sembrano toccare solo i temi legati alla mobilità privata e la solita vecchia lamentazione sulla Ztl. Nulla si prospetta per i trasporti pubblici, sia in termini di costi per i cittadini che per il loro potenziamento, compreso il minimetrò, mezzo di trasporto avanzatissimo che si muove secondo orari ottocenteschi, e cioè solo nelle ore solari. Non esiste in questa discussione privata uno spazio per la residenza, della quale si parla soltanto per pura formalità, quando capita, nei convegni, e non si vede nessuna proposta concreta per tutti i problemi prodotti da un numero sempre più insostenibile di locali notturni ubicati nella zona centrale dell'acropoli. La città viene così ridotta a una sola dimensione, quella commerciale, e per di più non si affrontano i problemi reali che affliggono oggi il settore terziario, i negozi di vicinato, le botteghe artigiane, la fiscalità, gli affitti, per non parlare della sicurezza. La proposta avanzata da queste associazioni di frantumare quel poco che resta di una razionale regolamentazione del traffico privato in un incomprensibile coacervo di piccole regole ci riporta indietro di trenta anni e in controtendenza rispetto alle scelte delle città italiane e europee più avanzate, alimentando ulteriore confusione. Pensare di risolvere i problemi del centro riaprendo ulteriori spazi di accesso al traffico privato non ha alcun senso se non quello del ridicolo. La Giunta dica cosa vuol fare per impedire l'evidente declino in cui si sta perdendo una città e il suo centro storico, si assuma le proprie responsabilità e trovi forme e strumenti per parlare ai cittadini e alla vasta rete di associazionismo che rappresenta una delle ricchezze della città per investire, alla fine di un percorso virtuoso di partecipazione, lo stesso consiglio comunale. Le scorciatoie sono solo dannose. Il consiglio direttivo dell'associazione "La città di tutti" Renzo Massarelli, Giancarla Cicoletti, Gianni Sammaciccia, Giacomo Calderoni, Lorena Rosi Bonci, Paolo Bartoli, Maria Pia Battista, Felice Martinelli, Federica Orlando, Oriella Zanon, Giovanna Fravolini Perugia 10 maggio 2011
Nome: francesco Commento: qualità della vita!!! un motto che non viene più preso in considerazione dai nostri governi; ormai, come per le multinazionali, si guarda solo al profitto...noi semplici cittadini, pedoni, poeti e sognatori, non producendo reddito non siamo considerati, ci sarà un ripensamento? io ci spero...