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Immagini e culti: segni, simboli, santi e cavalieri sulle pareti di San Bevignate
Immagini e culti: segni, simboli, santi e cavalieri sulle pareti di San Bevignate
Una giornata per ricordare Pietro Scarpellini ed i suoi studi sugli affreschi della Chiesa. Sabato 7 maggio
ORE 17: LA STORIA DEI TEMPLARI RACCONTATA A SAN BEVIGNATE
Immagini e culti: segni, simboli, santi e cavalieri sulle pareti di San Bevignate è il titolo della conferenza che Gaetano Curzi, docente dell' Università "G. D'Annunzio" di Chieti-Pescara, terrà sabato prossimo a San Bevignate per il ciclo sulla storia dei Templari.
La giornata è dedicata alla memoria di Pietro Scarpellini, sommo studioso e docente di storia dell'arte scomparso lo scorso anno. I saluti istituzionali saranno portati dall'assessore alla cultura, mentre Francesco Federico Mancini, dell'Università di Perugia, introdurrà i lavori.
La conferenza fa parte del secondo ciclo di incontri sulla storia dell'Ordine dei Templari, organizzato dal Comune con la società Scriptorium, con il patrocinio dell'Università di Perugia e il sostegno del Castello di Monterone.
Curzi, impegnato da tempo nell'analisi della produzione artistica dell'Ordine del Tempio, oltre a illustrare gli affreschi di San Bevignate, mostrerà anche in quale modo il riconoscimento dell'originaria pertinenza templare di dipinti, sculture, oreficerie e manoscritti sia spesso possibile solo grazie a contingenze fortuite e su basi congetturali.
E' il caso del Trittico Marzolini, "uno dei più affascinanti e insieme più misteriosi dipinti, non solo in ambito umbro, ma nell'intero Duecento italiano", secondo la fortunata definizione elaborata da Pietro Scarpellini nel suo corposo saggio su La decorazione pittorica di San Bevignate e la pittura perugina del Duecento (2008). Oltre ad aver contribuito a contestualizzare e a decodificare gli eccezionali soggetti iconografici che decorano le pareti di San Bevignate, Pietro Scarpellini ha anche ipotizzato per primo che il grande tabernacolo a sportelli - attualmente conservato nella sala I della Galleria Nazionale dell'Umbria - sarebbe stato commissionato proprio dai Templari al tempo di Guglielmo Charnier, maestro, precettore e procuratore generale delle case del Tempio nel Patrimonio di San Pietro in Tuscia, nonché precettore della domus perugina nel 1283.
Indizio inequivocabile della matrice templare del Trittico Marzolini sarebbe la croce rossa patente eseguita in sovrimpressione sulla tovaglia dell'altare al centro della scena della Presentazione di Gesù al Tempio, riferimento criptato all'Ordine che volle includere nel proprio nome un richiamo esplicito al luogo nel quale l'originaria fraternitas, guidata dal cavaliere francese Hugues de Payens, si accasò per concessione del re di Gerusalemme Baldovino II .